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Per guidare l’innovazione, la diversificazione e i nuovi flussi di cassa nell’era post-Covid serve un approccio sistematico.
Chi lavora nel settore dell’organizzazione di eventi è abituato alla pianificazione delle emergenze: il suo compito è infatti anche quello di garantire che tutto si svolga senza intoppi anche quando nulla va come previsto. “Aspettarsi il cambiamento – spiega Scott Schoeneberger, Managing Partner di Bluewater – ci mantiene agili, pronti ad adattarci alle avversità mentre diamo vita agli eventi dei nostri clienti”.
La pandemia è però riuscita a mettere in discussione anche la migliore preparazione contro gli imprevisti. “La mia azienda – prosegue Schoeneberger – ha perso il 90% del lavoro prenotato per l’anno. Ho visto la nostra dirigenza riunita mentre guardava sotto shock la scomparsa dei progetti che normalmente riempivano le nostre agende. Non c’era alcuna pianificazione d’emergenza per un imprevisto di questa portata”.
Nonostante tutto, però, l’azienda di Schoeneberger ha trovato la forza di andare avanti: “Mentre speravamo che gli eventi si normalizzassero e gli affari tornassero, ci siamo fermati, abbiamo ripreso fiato e ci siamo guardati indietro per vedere che cosa aveva funzionato e che cosa no nel nostro business, e quindi per capire che cosa avremmo dovuto continuare a fare per andare avanti”.
Ciò che Scott Schoeneberger e il suo team hanno imparato è che in queste situazioni “tutti devono prendere coscienza della gravità della situazione; e a quel punto bisogna restare calmi, comunicare e tirare fuori un’idea per un pivot”. Quest’ultima espressione sta a indicare – nel linguaggio delle startup – un cambiamento di Business Model per adattarsi a una modifica dello scenario. Un approccio che può essere utile anche per tante altre aziende che stanno tentando di ripartire.
Un piano per la sopravvivenza
La Bluwwater, racconta Schoeneberger, ha sempre diversificato la propria offerta, e per farlo “abbiamo sempre preso in considerazione idee completamente nuove”. Quando si è presentata l’emergenza Covid, il primo passo per reagire è stato quello di “scomporre le aree di interesse e assegnare ciascun frammento a uno dei manager. Abbiamo anche creato una road-map per il resto del 2020, condividendola con tutto il personale in azienda. Se il nostro pivot era destinato a funzionare, tutti dovevano essere coinvolti”.
Una parte del piano ha previsto lo sviluppo di aree fino ad allora secondarie: nello specifico, gli eventi virtuali sono diventati una parte importantissima, e sono stati migliorati per renderli più coinvolgenti e accessibili grazie alla tecnologia. La seconda parte del piano di sopravvivenza è invece andata nella direzione opposta, esplorando territori “nei quali avevamo meno esperienza, come ad esempio la sanificazione di aree ad alto traffico”. Man mano che i progetti avanzavano, “la nostra azienda si è evoluta in modi inaspettati”.
Come procedere dopo un pivot di successo
Quella vissuta dalla Bluewater è stata una spinta all’innovazione e alla diversificazione che potrebbe continuare a lungo dopo la fine dell’emergenza Covid. Ecco quali sono le tre lezioni che Schoeneberger ha imparato da questa esperienza – e che anche altre aziende possono applicare.
Fiducia nella squadra
Nei momenti più bui della crisi, ricorda Schoeneberger, “il nostro team dirigenziale non sapeva quale sarebbe stata la mossa giusta da fare, ma sapevamo che potevamo fidarci l’uno dell’altro per capirlo. La fiducia nel nostro team ci ha sostenuto nei momenti in cui abbiamo messo in discussione le nostre decisioni o affrontato problemi complessi”. La fiducia, dice, “ha aiutato l’azienda nel proprio pivot di successo”. Proprio la fiducia è alla base anche della scelta dei partner del proprio business: American Express, ad esempio, ha conquistato la fiducia di milioni di aziende in tutto il mondo, e con le sue Carte Corporate facilita ogni giorno la vita delle imprese grazie a servizi esclusivi come il Programma Membership Rewards e le coperture assicurative.