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All’auto elettrica piace il fotovoltaico

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06 Marzo 2020

American Express

Quale sarà il futuro dell’alimentazione elettrica? Da un lato ci sono i cinico-realisti, secondo cui la rete elettrica italiana, al momento, non sarebbe assolutamente in grado di reggere milioni di automobili collegate contemporaneamente alla rete stessa per ricaricare le batterie. E perciò, prima di spingere su questo fronte, sarebbe necessario dotare il paese di una efficiente infrastruttura di base e di una produzione di energia elettrica all’altezza delle richieste. Dall’altro c’è chi invece spinge sulle automobili ricoperte di pannelli fotovoltaici, in grado di produrre energia autonomamente. Qui l’obiezione di base è che la superficie media di una carrozzeria è troppo piccola per incamerare sufficiente energia, e che, come più volte ribadito da Elon Musk, numero uno di Tesla, “le automobili sono il posto meno efficiente sul quale mettere pannelli fotovoltaici, poiché passano la gran parte del tempo dentro garage dove non arriva la luce del sole”.
 
 
Fatte queste necessarie premesse, va detto tuttavia che la strada dei pannelli fotovoltaici intriga parecchio molti grandi produttori. In particolare, i giapponesi di Toyota e i coreani di Hyundai-Kia.
 
 
Toyota, in collaborazione con Nedo e Sharp, sta sviluppando un modello Prius con pannelli fotovoltaici in grado di fornire energia per 56 chilometri aggiuntivi, con la capacità di convertire in energia per l’auto il 34% dell’energia solare ricevuta. Un grande passo in avanti, soprattutto perché nei precedenti modelli di Prius il pannello fotovoltaico forniva solo 6,1 chilometri aggiuntivi. Inoltre, l’innovazione consente alla automobile di trasferire energia al pacco-batterie non solo a veicolo fermo (44 chilometri aggiuntivi), ma pure in movimento (56 chilometri aggiuntivi).
 
 
Huyndai sta facendo lo stesso con Sonata hybrid, e pure Kia (sempre del gruppo Hyundai) ha pronto il modello Sorento eco hybrid con un pannello solare sul tetto per alimentare, però, solo i sistemi elettrici di bordo.
 
 
Il modello Mercedes Avtr presenta flap bionici sul tetto che integrano pannelli solari per alimentare il computer di bordo. Oppure il suv Ocean della azienda statunitense Fisker con un tetto a pannelli solari che, insieme alla batteria, assicura una autonomia di 482 chilometri percorsi.
 
 
Bisogna però addentrarsi nel mondo delle start-up per trovare le soluzioni più spinte in tema di auto con pannelli fotovoltaici: le società olandesi Lightyear e Squad Mobility, o la tedesca Sono Motors. Per esempio, è già a buon punto Squad, un quadriciclo leggero a due posti, con velocità massima di 45 chilometri all’ora, estendibile a 80 chilometri all’ora in base alle diverse normative nazionali, ideato per le flotte di car-sharing e con un tetto fotovoltaico che può assicurare fino a 9 mila chilometri di percorrenza all’anno in un paese soleggiato. Anche il modello Sion, di Sono motors, è tutto ricoperto di pannelli solari con efficienza al 21% e che danno 34 chilometri aggiuntivi al giorno.
 
 
Insomma, il fotovoltaico sembra una soluzione interessante, non sostitutiva ma integrativa, e che addirittura inizia a piacere pure al grande critico Elon Musk. Il quale, lo scorso novembre, ha presentato il modello Cybertruck con una parte superiore tutta ricoperta di pannelli fotovoltaici e la possibilità di estendere questa superficie con ali pieghevoli, ricavandone dai 48 ai 64 chilometri aggiuntivi di autonomia.

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