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L’analisi finanziaria può aiutare chi fa impresa a identificare le modalità per gestire un periodo difficile, valutando ad esempio le tendenze, le prestazioni e i punti deboli dell’azienda.
L’analisi finanziaria è un processo che, esaminando i rendiconti dell’azienda, valuta le sue prestazioni in relazione al contesto in cui opera. E in un contesto impegnativo come quello attuale, l’analisi finanziaria può aiutare a comprendere meglio quali siano i punti deboli, quali invece le eccellenze dell’azienda, e quale sia lo stato di salute dell’impresa.
Ecco tre delle strategie utilizzate per l’analisi finanziaria.
Strategia 1: l’analisi del rapporto
L’analisi del rapporto include un’ampia gamma di valutazioni che contestualizzano i dati dei rendiconti finanziari. Ad esempio, dire che un’azienda ha un debito di 10 milioni di euro non dà indicazioni chiare: questa cifra indica infatti un indebitamento eccessivo per una piccola impresa, ma ininfluente per una multinazionale.
L’analisi del rapporto può invece calcolare se l’ammontare del debito è appropriato mettendolo in relazione, ad esempio, agli asset dell’azienda. Il calcolo del rapporto è utile per diverse voci: ad esempio per profitti, liquidità, uso della leva finanziaria e gestione patrimoniale.
Tra i rapporti più utilizzati ci sono anche:
Quando utilizzare l’analisi del rapporto
Utilizzare l’analisi del rapporto è utile soprattutto in periodi di crisi: confrontando le medie della propria azienda con quelle del settore, si può capire se in un determinato momento è solo la propria impresa ad avere problemi – o ad avere successo – oppure se lo stesso accade anche alle altre imprese del settore.
Ryan Maxwell, direttore della ricerca di FirstRate Data, raccomanda di dare la priorità ai rapporti relativi al rendiconto finanziario, come il rapporto tra cash flow e utile netto. “Questo rapporto – sottolinea – mostra la quota di utili che sono ‘profitti reali’ e non solo ‘profitti contabili’. Gli imprenditori spesso si concentrano su dati di redditività come l’utile netto senza accorgersi che si stanno sviluppando seri problemi di cash flow”.
Strategia 2: l’analisi DuPont
Utilizzata per la prima volta dalla DuPont Corporation negli anni Venti, scompone l’indice di redditività ROE (Return on Equity) in tre componenti.
Partendo dall’indice di redditività
ROE = Utile Netto / Capitale Proprio
Lo si moltiplica e divide per i ricavi e il totale delle attività, e si ottiene così
ROE = Utile Netto ∕ Ricavi x Ricavi ∕ Totale Attività x Totale Attività ∕ Capitale Proprio
Gli indicatori così ottenuti sono:
Quando utilizzare l’analisi DuPont
“L’analisi di DuPont – spiega Maxwell – è molto utile per capire come massimizzare la valutazione di un’impresa prima di venderla o di quotarla tramite un’IPO”. È invece meno utile durante i periodi di crisi, perché secondo Maxwell questo schema “si concentra principalmente sulla massimizzazione del potenziale di rialzo”, cioè più per aumentare il valore futuro dell’azienda che per risolvere i problemi attuali.
Strategia 3: l’analisi delle dimensioni comuni
L’analisi delle dimensioni comuni viene applicata ai tre rendiconti finanziari – conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario – e valuta il bilancio esprimendo ogni voce come percentuale dell’importo base: in questo modo si può capire più facilmente l’impatto sul bilancio di ciascuna voce. Ad esempio, nel conto economico si ricalcola ogni voce come percentuale delle entrate per il periodo: se le vendite ammontano a 500.000 euro e il costo dei beni venduti a 300.000, nell’analisi delle dimensioni comuni questi “valgono” il 60%, mentre l’utile lordo, pari a 200.000 euro, il 40%.
Quando utilizzare l’analisi delle dimensioni comuni
Questo rapporto è particolarmente utile quando le entrate cambiano drasticamente, come durante una recessione, perché valuta le variazioni in percentuale. E secondo Zach Reece – proprietario di Colony Roofers – l’analisi delle dimensioni comuni è “la migliore da utilizzare durante l’emergenza Covid. Tutti i dati sono rappresentati come una percentuale della stessa cifra di base. Pertanto, quando il mercato è in ribasso, questo è il modo migliore per capire come sta andando l’azienda rispetto allo scorso anno”.