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Dalla creazione di un’authority antiriciclaggio europea all’interconnessione dei registri dei titolari effettivi, da un testo unico di norme a un regolamento immediatamente operativo alla protezione dei dati nel caso di segnalazione di operazione sospette. Sono queste alcune delle indicazioni che arrivano dalla Commissione Europea nel suo piano sul contrasto al riciclaggio per i prossimi mesi. Sette tappe che i paesi europei dovranno attuare in coordinamento con Bruxelles. Ma vediamo nel dettaglio le novità.
Registri effettivi interconnessi
Diversi paesi Ue si sono dotati di un registro con l’indicazione dei titolari effettivi. L’Italia, per esempio, sulla carta ha approvato la disposizione ma il registro è ancora da attuare operativamente presso le camere di commercio. Per la commissione Ue la strada è quella di una interconnessione dei registri, fissando come traguardo per l’attuazione il 2021. Contemporaneamente proseguono i lavori per predisporre il monitoraggio sull’approccio basato sul rischio, il meccanismo cardine su cui sono effettuati i controlli antiriciclaggio in Europa, e in particolar modo in Italia.
Una authority europea antiriciclaggio
L’obiettivo è quello di creare un meccanismo di vigilanza che completi e coordini quelli nazionali già esistenti (in Italia, l’Unità di informazione finanziaria, sezione della Banca di Italia, il Ministero dell’Economia e per alcuni aspetti la Dia). L’istituzione in arrivo dovrà disporre di poteri molto chiari per esercitare la supervisione sulle autorità nazionali e incaricarle di svolgere diversi compiti.
Testo unico europeo antiriciclaggio
Accanto a questo coordinamento c’è l’esigenza, da un punto di vista normativo, di avere anche testi di norme ad applicazione univoca e non frammentati e declinati dalle attuazioni degli Stati membri. Per questo si pensa al veicolo del regolamento comunitario direttamente vincolante ed applicabile. Inoltre, sui soggetti obbligati all’adeguata verifica antiriciclaggio, tra le righe di questo action plan, si legge l’intenzione di ampliare l’ambito alle piattaforme di crowdfunding ed agli operatori del settore dei diamanti.
Protezione privacy
Altra necessità è quella di aumentare sia lo scambio di informazioni a livello europeo sia la protezione a livello di privacy. I soggetti obbligati, quando accedono alle informazioni pertinenti per assolvere l’obbligo di adeguata verifica della clientela, e le autorità pubbliche che scambiano informazioni tra loro, anche al di fuori dell’Ue, devono, secondo le indicazioni fornite dalla Commissione, rispettare pienamente la legislazione dell’Unione in materia di protezione dei dati.
Potenziare lo scambio di informazioni a livello europeo in materia di antiriciclaggio
Un po’ come avviene per la materia fiscale, creare la possibilità di un più intenso trasferimento di informazioni tra le autorità dei paesi membri. La commissione nel suo report evidenzia che: “La maggior parte delle operazioni sospette segnalate alle unità di informazione finanziaria ha una dimensione transfrontaliera, ma l’analisi congiunta resta limitata, determinando lacune nell’individuazione dei casi transfrontalieri. È necessario disporre di capacità avanzate per analizzare tali informazioni in un contesto transfrontaliero, in particolare alla luce della crescente complessità dei casi di riciclaggio di denaro”.
Rafforzamento delle sanzioni penali
Si punterà alla confisca e al congelamento dei proventi di reati nell’Ue. Su questo fronte l’intenzione è di rafforzare, anche in questo ambito, lo scambio di informazioni per il contrasto della criminalità economica e finanziaria.
Lista dei paesi extra Ue a rischio riciclaggio
La Commissione individuerà i paesi che rappresentano una minaccia specifica per il sistema finanziario dell’Unione, creando un elenco di Stati considerati non compliant con le normative antiriciclaggio di livello internazionale. I Paesi saranno sottoposti a un periodo di osservazione, trascorso il quale la commissione valuterà i progressi compiuti nell’attuazione degli impegni.