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Che cos’è la gestione del capitale circolante? 5 consigli per il tuo business

Che cos'è la gestione del capitale circolante? 5 consigli per il tuo business
Finanza e Pagamenti

28 Ottobre 2021

American Express

Ecco come le piccole imprese possono impostare una strategia di gestione del capitale circolante per aiutare l’azienda a crescere.


Rendere la propria azienda redditizia è importante, ma non sempre è garanzia di successo: senza abbastanza capitale circolante per pagare gli acquisti, il personale e le spese correnti, si possono comunque incontrare difficoltà. Uno scarso flusso di cassa può infatti soffocare la crescita perché si potrebbe pure avere un’idea straordinaria ma, per svilupparla, è necessario disporre di liquidità. 


Quando guardiamo a una nuova opportunità – chiarisce Alec Dobbie, CEO di FanFinders – la domanda non è se sia redditizia, ma come possiamo ottenerla con il nostro capitale circolante”. Un modo immediato per la gestione del capitale circolante è utilizzare Carta Oro Business American Express, che offre fino a 51 giorni di tempo per pagare le spese. Se ad esempio è necessario effettuare un acquisto essenziale ma non si ha il capitale immediatamente disponibile, la carta di credito aiuta a non perdere opportunità di business. 


Che cos’è la gestione del capitale circolante?


La gestione del capitale circolante è una strategia per aiutare le aziende a trovare il giusto equilibrio tra attività e passività, garantendo che possano ottimizzare il capitale per coprire gli obblighi finanziari e aumentare i margini di profitto. Il capitale circolante si definisce come la differenza tra le attività e le passività di un’azienda, e può essere calcolato utilizzando questa formula:


Totale attività correnti – Totale passività correnti = Capitale Circolante Netto


È un calcolo semplice, ma non particolarmente utile se fine a se stesso. Ciò che serve è invece la gestione del capitale circolante: una strategia che aiuti a monitorare, prevedere e capire di quanto capitale circolante dispone un’azienda e di cosa ha bisogno per crescere.


Per iniziare un percorso di gestione del capitale circolante si può stilare una mappa del flusso di cassa, cioè un diagramma o una tabella che mostra come e quando il denaro entra e esce dalle casse dell’impresa, così da comprendere lo stato di salute e monitorare la liquidità dell’azienda prevedendo di quanto capitale circolante si avrà bisogno in futuro.


Una semplice mappa del flusso di cassa potrebbe identificare le fonti di reddito, come ad esempio:

Identificherà inoltre i costi essenziali, quali:

Perché la gestione del capitale circolante è importante?


La gestione del capitale circolante è fondamentale per mantenere in salute un’azienda. Aiuta infatti mantenere un equilibrio tra crescita, redditività e liquidità rispondendo a queste domande: 

Le aziende che hanno troppo capitale circolante a disposizione potrebbero infatti accumulare liquidità che potrebbe invece essere utilizzata meglio per finanziare crescita o innovazione; al contrario, le aziende con troppo poco capitale circolante potrebbero avere difficoltà a crescere o persino a far fronte alle spese quotidiane. 


Rapporti di gestione del capitale circolante


Per sapere quanto capitale circolante mantenere, bisogna ricavare l’indice di liquidità dell’azienda:
 

Indice di liquidità = Totale attività correnti / Totale passività correnti


Tipicamente, un rapporto compreso tra 1,2 e 2 suggerisce che l’impresa abbia il giusto equilibrio, ma è un indicatore parziale. Se si vendono prodotti fisici, è necessario anche monitorare la rapidità con cui il magazzino viene trasformato in merce vendita. Lo si fa con l’indice di rotazione (costo del venduto / valore del magazzino), che indica quante volte l’inventario è stato venduto totalmente in un lasso di tempo fissato. 


La gestione del capitale circolante dovrebbe poi includere il monitoraggio dei “giorni debitori”, cioè il periodo tra l’emissione di una fattura e la ricezione del pagamento. Se questo dato aumenta, influirà sul capitale circolante futuro. 


I consigli


Ecco alcuni semplici consigli per cercare di migliorare la gestione del capitale circolante.

  1. Affrontare i ritardi di pagamento
    Uno dei maggiori problemi per le PMI sono i ritardi di pagamento: è quindi bene emettere il prima possibile le fatture e sollecitare i clienti a scadenza. Si può considerare anche una scontistica per i pagamenti anticipati. 
  2. Concentrarsi sull’inventario
    Utilizza le informazioni fornite dal rapporto di rotazione del magazzino per comprendere i livelli ottimali delle scorte e quindi ottimizzare la spesa. 
  3. Fare un previsionale sul flusso di cassa
    La previsione del flusso di cassa è importante. Si può anche fare con semplici fogli di calcolo, ma esistono piattaforme specializzate che sono molto più efficienti: si collegano al software di contabilità utilizzando l’analisi predittiva. 
  4. Rivedere le previsioni
    Le piccole imprese difficilmente rivedono a breve le previsioni sul capitale circolante: è invece fondamentale farlo spesso, perché gli scenari e il mercato cambiano velocemente.

Ottenere un netto miglioramento della gestione del capitale circolante, naturalmente, può essere impegnativo, ma implementare alcuni piccoli aggiustamenti può portare a sensibili miglioramenti al proprio business.

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