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Se sei un imprenditore, monitorare regolarmente i tuoi margini ti permette di ottenere i dati con cui identificare le aree aziendali maggiormente redditizie per poi ampliarle.
“Conoscere i propri margini di profitto è particolarmente importante durante i periodi di forte volatilità”, commenta Claude Compton, fondatore di Pave Projects, gruppo attivo nel settore della ristorazione e con sede a Londra. “Comprendere appieno i margini di profitto dell’azienda consente di essere versatili e adattarsi velocemente. Allo stesso tempo, grazie a un processo decisionale basato sui fatti, si offre una leadership maggiormente proattiva”.
Nel primo trimestre del 2019, le società britanniche private, escluso il settore finanziario, hanno registrato un margine di profitto medio del 12,3%. Il manifatturiero, invece, ha registrato il 12,2%, mentre i servizi il 19%. Sebbene questi siano dati di riferimento utili, è importante ricordare che i margini possono variare a seconda del settore industriale e delle dimensioni aziendali. Di seguito, scopriamo perché è importante calcolare i margini di profitto e come farlo.
Cosa sono i margini di profitto?
I margini di profitto indicano i ricavi aziendali derivanti dalla vendita di prodotti e servizi meno i costi sostenuti per effettuare tali vendite. I margini di profitto lordi e netti sono due comuni misure della redditività che vengono espresse in percentuale.
Il margine di profitto lordo viene misurato deducendo dai ricavi della vendita di beni e servizi le spese dirette relative alla produzione degli stessi beni e servizi (ad es.: costi di manodopera e materie prime). Si tratta di una variabile che dipende da beni e settori industriali e che viene spesso utilizzata per misurare la profittabilità di un singolo prodotto.
Il margine di profitto netto, invece, viene calcolato deducendo tutte le spese generali, compresi, ad esempio, i costi operativi e le imposte.
Perché i margini di profitto sono importanti?
Analizzando i margini di profitto aziendali, puoi capire se stai sfruttando efficacemente o meno le tue risorse per la produzione e vendita di beni e servizi. Un margine alto, generalmente, indica che un prodotto è profittevole mentre un margine basso significa che il prezzo di vendita non si discosta molto dal costo di produzione.
Comprendere appieno i tuoi margini ti consente di prendere decisioni rapide finalizzate a supportare crescita e resilienza aziendali. Un picco, ad esempio, indica una nuova tendenza che potrebbe giustificare maggiori investimenti, mentre un andamento in declino potrebbe evidenziare un aumento dei costi e, conseguentemente, la necessità di analizzare il flusso di cassa e, laddove necessario, tagliare le spese.
“Controlliamo i margini di profitto lordi e alcuni indicatori prestazionali specifici in tempo reale, ogni giorno, e li analizziamo nel dettaglio una volta a settimana”, spiega Compton. “Questo monitoraggio consente all’azienda di affrontare i cambiamenti e isolare eventuali problemi prima che diventino permanenti”.
Per fare un esempio, analizzando i margini, un’azienda è in grado di individuare gli incrementi di prezzo dovuti a perturbazioni economiche improvvise.
Come calcolare i margini di profitto lordi
Per calcolare il margine di profitto lordo di un singolo prodotto, si deducono i relativi costi di produzione dai ricavi. Si divide poi il profitto lordo per il ricavo e si moltiplica per 100.
Ad esempio, poniamo il caso di un produttore di calzature. Un paio di scarpe potrebbe essere messo in vendita a 50 euro a fronte di 15 euro di spese dirette, il che porterebbe a un guadagno lordo di 35 euro. In questo caso, il margine sarebbe del 70%.
Come gestire più efficacemente i margini di profitto
Compton analizza i suoi margini di profitto una volta a settimana. “In questo modo, siamo riusciti ad affrontare un anno particolarmente difficile per il settore della ristorazione ed evitare perdite, isolando le aree più redditizie e quelle che richiedevano un taglio delle spese”. Ad esempio, per aumentare i ricavi, Pave Projects ha implementato degli strumenti tecnologici in grado di ottimizzare le tempistiche.
I margini di profitto costituiscono uno strumento commerciale. “È possibile utilizzare i margini lordi in maniera flessibile, ad esempio contraendoli per liquidare giacenze di magazzino, aumentare le visite presso i punti vendita e migliorare i livelli di fidelizzazione”, commenta Andrew Goodacre, CEO della British Independent Retailers Association. Un esempio di tali tattiche, secondo Goodacre, sono i cosiddetti “prodotti civetta”, che vengono messi in vendita sottocosto per attirare i clienti, ai quali si tenta poi di vendere prodotti maggiormente profittevoli.
Bassi margini di profitto, secondo Goodacre, derivano spesso dal modello di business. Non si tratta sempre di un dato negativo. Alcuni rivenditori low-cost, come Lidl e Aldi, ad esempio, associano bassi margini a bassi costi. Al contrario, rivenditori come Waitrose perseguono alti margini in cambio di una maggiore qualità percepita.
Monitorando regolarmente i tuoi margini, accumuli dati di grande valore che puoi utilizzare per analizzare le prestazioni nel tempo e sui diversi mercati. Secondo Goodacre, ciò può aiutarti a capire quali segmenti la tua azienda è in grado di attrarre, ad esempio dandoti modo di scoprire in quale mercato e in quale periodo dell’anno un dato prodotto risulta maggiormente profittevole.
In conclusione, capire i tuoi margini ti aiuta a gestire meglio il flusso di cassa, assicurandoti di avere sempre i fondi necessari a coprire le spese e pagare i fornitori.