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Come la figura del mentore può supportarti nella riapertura dell’azienda

Smart Business

11 Settembre 2020

American Express

Quando Nick Ford ha accettato di partecipare alla presentazione che un amico avrebbe tenuto presso l’Association of British Mentors (ABM), organizzazione no profit che connette aziende e mentori, non pensava che a fine giornata avrebbe avuto anche lui un mentore. Eppure, è andata proprio così e ora che si prepara a far ripartire la sua attività, l’incontro fortuito con Simon Fordham, mentore presso ABM, si sta rivelando irrinunciabile.
Non è possibile essere efficaci, quando si lavora da soli”, commenta Ford, fondatore di PipSqueak Developments Ltd., azienda di ingegneria edile. “Ritengo che in questo momento più che mai l’azienda abbia bisogno dell’input di qualcuno con esperienza e contatti, qualcuno che abbia un’influenza livellante”.
In un contesto economico in continuo cambiamento, in cui le aziende devono reagire modificando le loro prassi, i mentori offrono guida, risorse e comprensione.
Abbiamo discusso con Simon Fordham, Presidente di ABM, e Mark Maloney, Senior Corporate Affairs Manager presso Be the Business (organizzazione no profit che supporta le PMI con diverse iniziative) dei motivi per cui le aziende dovrebbero esplorare il nuovo contesto economico con l’aiuto di un mentore. Abbiamo anche chiesto a Ford come trovare un mentore.
 
Perché il mentoring è importante.
Un mentore può aiutarti a comprendere il quadro generale, darti nuove idee e farti scoprire approcci a cui non avevi pensato perché troppo impegnato a svolgere le tue attività quotidiane. I mentori possono supportare i leader nella ricerca delle giuste risorse e sfruttare le loro conoscenze per facilitare l’incontro tra imprenditori e nuovi partner potenziali.
Alcune sfide potrebbero essere nuove per il singolo imprenditore, ma non per il mondo commerciale”, commenta Fordham. “Ho affrontato le situazioni aziendali peggiori e posso aiutare gli imprenditori a non commettere i miei stessi errori”.
I mentori di ABM sono ex-proprietari d’impresa o hanno gestito importanti centri di profitto all’interno di organizzazioni e possono quindi fornire aiuto e consigli basati sull’esperienza diretta. Per Ford, si tratta per lo più di avere un alleato pronto ad ascoltarlo e consigliarlo.
 
Orientarsi nell’attuale contesto.
Questo genere di aiuto è particolarmente utile agli imprenditori che si trovano ad affrontare le conseguenze della pandemia di COVID-19. I mentori, infatti, possono fornire approfondimenti basati sulle crisi economiche che hanno vissuto in passato, dando consigli pratici sulle attività che in tali circostanze hanno funzionato meglio. “Simon mi ha spinto a identificare le aree di PipSqueak più profittevoli per focalizzarvi la mia attenzione”, commenta Ford. “Dal di fuori potrebbe sembrare un’idea talmente semplice da risultare ovvia, ma per me, che vivevo nella mia ampolla, non lo era”.
Secondo Maloney, nei momenti più difficili uno degli aspetti principali del mentoring consiste nel comportarsi come un “amico criticone”. I mentori, d’altra parte, hanno già gestito circostanze critiche in passato, “Si sono sicuramente trovati nella condizione di dover prendere decisioni dal forte impatto economico in poco tempo”, continua. Grazie a tali esperienze, sono in grado di comprendere le opzioni a tua disposizione e aiutarti nelle attività più importanti, come l’amministrazione del personale o del flusso di cassa da remoto, le strategie per il coinvolgimento di nuovi clienti, la gestione delle interruzioni che si verificano nella catena di fornitura e la messa online della tua azienda nel minor tempo possibile.
Be the Business offre il programma di mentoring “Rapid Response”, che consente alle PMI di trovare un mentore entro due settimane. In questo modo, possono iniziare immediatamente a predisporre un piano per la risoluzione delle problematiche più urgenti.
 
Come trovare un mentore aziendale?
Esistono diversi tipi di mentori, sia formali che informali. Chiunque può infatti essere un mentore: capi, ex-colleghi, docenti universitari, amici, colleghi imprenditori… persino i clienti. A volte è sufficiente incontrare qualcuno con cui ci si trova d’accordo durante un evento di networking.
Chi preferisce una relazione di mentoring più formale, invece, può partire da piattaforme come Meet-a-Mentor e MentorsMe, che connettono gli imprenditori a organizzazioni come ABM e Be the Business. Queste organizzazioni aiutano a definire le proprie aspettative in merito alla relazione di mentoring, oltre a fornire accesso a modelli, linee guida e strumenti formativi di grande utilità.
 
Diventare un mentore
La relazione di mentoring è vantaggiosa tanto per chi riceve i consigli e il supporto quanto per lo stesso mentore, che può ugualmente sfruttarla per apprendere e crescere professionalmente. Essere un mentore, infatti, non è solo gratificante, ma aiuta anche a migliorare le proprie capacità comunicative e di leadership. La maggior parte dei mentori stabilisce una relazione con i propri assistiti abbastanza flessibile, ovvero gestisce direttamente tempo e comunicazioni interpersonali. A seconda delle necessità, è quindi possibile decidere di organizzare consultazioni online, telefoniche, con incontri regolari o nell’ambito di gruppi di discussione.
Generalmente, Be the Business impiega mentori provenienti da grandi aziende, i quali sfruttano il programma per migliorare le loro capacità imprenditoriali senior. La sicurezza nelle proprie abilità che ne deriva, secondo Maloney, li aiuta a perseguire nuove prospettive anche nell’ambito delle loro attività principali.
Gestire una PMI è po’ come essere un pesce rosso in un’ampolla”, conclude Ford. “Dall’interno dell’ampolla, il mondo può apparire distorto. Per questo motivo, hai bisogno di qualcuno in grado di sollevarti e portarti in un acquario più ampio”. Una relazione sincera tra mentore ed assistito apporta benefici a entrambi, aiutandoli ad adottare nuove prospettive e strategie per la risoluzione dei problemi.

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