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Questi strumenti alternativi al tradizionale canale bancario che le aziende non quotate possono attivare per finanziarsi direttamente sul mercato hanno registrato un boom negli ultimi anni, confermato anche dai dati aggiornati a settembre 2021. Come funzionano? E chi li può emettere?
I minibond, vale a dire quella particolare forma di finanziamento delle imprese, anche di piccole e medie dimensioni, alternativa al tradizionale credito bancario, negli ultimi 10 anni sono cresciuti considerevolmente. Grazie, soprattutto, a un numero sempre più elevato di Pmi che hanno scelto questo strumento per finanziarsi. E se da un lato la pandemia ha ridotto le emissioni, rispetto ai record del 2019, il mercato ha retto soprattutto grazie alle garanzie pubbliche sottostanti che mitigano il rischio per gli investitori. Stando ai dati diffusi nel 2021 e contenuti nel 7° report italiano elaborato dall’Osservatorio Minibond della School of Management del Politecnico di Milano, a fine 2020 si è arrivati a contare 176 società emittenti (in calo rispetto alle 183 del 2019), di cui 131 che per la prima volta si sono affacciate sul mercato.
Guardando il dato aggregato, da novembre 2012 al 31 dicembre scorso, sono state 671 le imprese italiane che hanno collocato minibond, di cui 409 Pmi (il 61% del totale). Le emissioni effettuate sono state 1.005, per un valore nominale totale di 7,07 miliardi di euro, 2,53 miliardi solo per le piccole e medie imprese.
Come funzionano e chi li può emettere
Si tratta di obbligazioni o titoli di debito a medio-lungo termine emessi da società non finanziarie di importo inferiore a 50 milioni di euro, non quotati sui listini aperti agli investitori retail. E, di fatto, permettono alle società di aprirsi al mercato di capitali e reperire la liquidità necessaria al loro business anche senza dover ricorrere al tradizionale credito bancario. In questo modo, poi, si possono diversificare le fonti e accedere al più competitivo mercato degli investitori professionali. Inoltre, come tutte le obbligazioni, hanno un tasso d’interesse, che viene riconosciuto sotto forma di cedola periodica, e una data di scadenza.
Articolo chiuso in redazione il 24 novembre 2021
A cura di OFNetwork