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Per promuovere la diversificazione dell’economia dal petrolio, le piccole e medie imprese degli Emirati Arabi Uniti fanno rotta sull’Italia in cerca di canali di distribuzione e di partnership.
Con questi obiettivi si è svolta nei giorni scorsi la prima missione europea del Programma nazionale per le Pmi degli Eau: una trentina di imprese emiratine hanno incontrato circa 200 aziende italiane nell’ambito, a Milano, dell’Italy-Uae Sme’s Business Forum organizzato da Efg Consulting, società advisory sull’internazionalizzazione.
«Erano oltre cento le imprese degli Emirati interessate a venire ma ne abbiamo selezionate trenta – ha detto Adeeb Alafeefi, direttore del Programma -. Questi numeri dimostrano quanto sia elevato l’interesse a esplorare le opportunità di fare business in Italia o di coinvolgere le imprese italiane in joint-venture da sviluppare negli Eau». Tra i settori più rappresentati ci sono food e hi-tech, tanto che alla fine degli incontri B2B è stato firmato un accordo per la distribuzione di prodotti alimentari negli Emirati.
«Il fine delle nostre imprese è trovare distributori in Italia, ad esempio per catene di ristoranti arabi, oppure creare partnership per operare negli Emirati» ha aggiunto Alafeefi. Il Programma, nato due anni fa, è dedicato al supporto e allo sviluppo economico e manageriale delle Pmi: «Il nostro compito è dare assistenza finanziaria e formazione (abbiamo in essere 50 corsi) e di recente si è deciso di riservare alle Pmi il 10% degli appalti governativi».
L’attenzione alle piccole realtà produttive ha fatto crescere il loro numero al tasso medio del 7% negli ultimi tre anni portandone il totale a 320mila. E per gli Emirati è naturale guardare all’Italia come partner anche nella crescita dell’ecosistema delle Pmi. «Il nostro è uno dei principali mercati di sbocco per alcuni prodotti italiani, come quelli del lusso» ha ricordato Ali Al Nuaimi, capo sezione Affari economici dell’Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti a Roma. «A testimoniare l’importanza delle relazioni bilaterali ci sono, tra l’altro, gli 86 voli settimanali tra Eau e Italia». Inoltre, ha aggiunto, «poiché il nostro sforzo di diversificazione sta avendo successo, un passo significativo è stata, ad aprile, la firma di un memorandum tra la nostra agenzia di credito all’esportazione, Etihad Credit Insurance, e Sace».
«I nostri due Paesi sono molto simili – ha commentato Giovanni Bozzetti, presidente di Efg Consulting – e le Pmi rappresentano l’asse portante delle nostre strutture economiche e vanno quindi supportate nei processi di internazionalizzazione per innestare un volano di sviluppo economico». Negli Emirati, ha sottolineato Bozzetti, le Pmi rappresentano il 94% delle aziende e contano l’86% degli addetti del settore privato.
«Le imprese emiratine – ha osservato Alessandro Gelli, direttore generale di Promos Italia – hanno bisogno di capacità imprenditoriale e di know-how che le Pmi italiane hanno nel proprio Dna da generazioni e il nostro ruolo è di catalizzare l’osmosi tra i due ecosistemi».