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I ricercatori del MIT hanno prodotto un materiale che si adatta al corpo in modo da percepire il portamento e i movimenti di chi lo indossa. L’ultimo brevetto Microsoft trasforma le tasche in contenitori connessi. Si tratta di due tra gli ultimi esempi di “smart fabric”, che trasformeranno il settore dell’abbigliamento
Anche i tessuti diventano connessi e intelligenti, trasformando i nostri abiti in dispositivi hi-tech indossabili. Tra le ultime novità, i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), una delle più prestigiose università di ricerca del mondo, hanno recentemente avviato una sperimentazione sviluppando un primo prototipo di tessuto “smart” che si adatta al corpo ed è anche capace di riconoscere le attività di chi lo indossa, come camminare, correre e saltare (foto in alto tratta dall’articolo del MIT). Potrebbe essere utilizzato in ambito sanitario e riabilitativo. Innanzitutto, per produrre scarpe che traccino l’andatura di chi deve reimparare a camminare dopo aver subito un infortunio. Ma anche per confezionare calze che monitorano la pressione di un paziente diabetico con l’obiettivo di prevenire la formazione di eventuali ulcere.
Microsoft ha da poco depositato un brevetto per le “tasche connesse”. In pratica, l’azienda hi-tech fondata da Bill Gates sta puntando a realizzare un tessuto smart da utilizzare nelle tasche dei jeans, in grado di riconoscere attraverso una serie di sensori gli oggetti che vi vengono depositati come le chiavi di casa, il portafoglio o l’abbonamento della metropolitana. Viene inviata una notifica direttamente sullo smartphone qualora venisse rilevata l’assenza di uno di questi oggetti.
A cura di OFNetwork