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Dai nuovi ruoli del Procurement alla stampa 3D: gli strumenti da tenere d’occhio per migliorare l’organizzazione della propria impresa e accrescere il business.
Cresce all’interno delle imprese l’importanza del Procurement. Secondo un’analisi del Network mondiale Ernst & Young (EY), grazie all’integrazione delle nuove tecnologie e all’analisi dei dati, chi si fa carico dei processi di acquisto ricoprirà un ruolo sempre più strutturato e strategico per la crescita del business.
Fino a qualche anno fa, quando si pensava alle funzioni strategiche all’interno di un’azienda, venivano in mente solo quelle aree che hanno a che fare con i clienti: marketing, vendite, business development e IT. Il Procurement era considerato più una commodity. Invece oggi, la sua presenza è importante non solo da un punto di vista operativo, ma anche strategico.
Occuparsi di procurement non vuol dire solo acquistare beni e servizi, ma lavorare per garantire che le attività operative dell’azienda si svolgano nel modo più fluido possibile. Significa fissare requisiti, svolgere ricerche di mercato e valutare i fornitori, nonché negoziare contratti e gestire il rischio.
Il procurement nei processi aziendali
Ecco perché, nei prossimi anni, le funzioni del procurement diventeranno parte fondamentale di tutti i processi aziendali. Secondo EY, i team coinvolti nei processi di acquisto verranno ridimensionati e centralizzati. La direzione è quella di avere un centro virtuale dove saranno inglobate sempre più operazioni, e manager geograficamente distribuiti nelle varie divisioni dell’azienda per soddisfare le crescenti necessità di collaborazione sul piano interdisciplinare.
Maggiore attenzione alla data quality
Le funzioni del Procurement diventeranno più “agili” grazie all’uso delle tecnologie. Come prima cosa, aumenterà l’attenzione alla data quality. I dati di procurement verranno costantemente aggiornati anche grazie all’integrazione dei vari database aziendali, per esempio quelli relativi ai fornitori e i dati dei sistemi di fatturazione dei contratti. Con il machine learning, le anomalie del patrimonio informativo all’interno dei sistemi verranno automaticamente identificate e corrette.
Partner più affidabili con l’analisi dei dati
Questo avrà effetti anche sulla valutazione che le imprese potranno fare rispetto all’affidabilità finanziaria e logistica dei propri partner. Incrociando i dati provenienti da fonti interne ed esterne, si potrà valutare meglio il rischio correlato a ciascun fornitore e adottare i comportamenti più adeguati.
Via libera alle piattaforme end-to-end
In tema di automatizzazione, la Robotic Process Automation (RPA) sta diventando onnipresente e sarà parte integrante di qualsiasi software commerciale disponibile. Da questo punto di vista, le principali funzioni del procurement stanno già evolvendo verso piattaforme end-to-end, dove l’intervento manuale su attività ripetibili ad alto volume è sempre più ridotto allo stretto necessario.
La reportistica manuale scomparirà, liberando risorse per attività a più alto valore aggiunto. Per esempio, invece della verifica di conformità fra un ordine e una fattura, si potrà dedicare più tempo al marketing d’acquisto o all’analisi dei rischi di fornitura.
L’Internet of Things rivoluzionerà il business
Grazie ai dati acquisiti dai dispositivi Internet of Things, i risultati delle attività di procurement potranno essere monitorati in tempo reale attraverso cicli di feedback continui tra le risorse. Sarà inoltre possibile abilitare vere e proprie sessioni di acquisti automatici.
L’Internet of Things permetterà poi di creare piattaforme dati avanzate per informare il processo decisionale sui modelli di spesa e acquisto, sui contenuti del catalogo, sui portafogli dei fornitori, sull’adempimento dei contratti e così via.
L’importanza dei software open source
Le aziende hanno ormai compreso il valore aggiunto che software “aperti” possono apportare al proprio business. Gli stessi fornitori di software permettono a terze parti di sviluppare e vendere applicazioni in grado di estendere e migliorare la funzionalità dei programmi che hanno rilasciato.
Secondo EY, nel mondo del business si affermerà sempre più un approccio simile a quello degli app store per i telefoni cellulari: il procurement potrà accedere in modo semplice e intuitivo alle estensioni del software che sta utilizzando, in modo da potenziarlo e colmarne i bug.
Bot e assistenti virtuali, validi alleati
Gli acquisti “vocali” tramite bot saranno la norma. Chi si occupa dei processi di acquisto in azienda potrà avvalersi di funzioni di assistenti virtuali dotati di un linguaggio sempre più “umanizzato”.
Blockchain solo per casi specifici
La blockhain verrà usata soltanto in casi specifici, anche a causa degli alti costi di sviluppo e distribuzione. Molto probabilmente, l’utilizzo di questo strumento verrà limitato ai casi in cui sono imprescindibili tracciabilità o quando si rischiano alti livelli di corruzione.
Stampa 3D: converrà comprare o produrre?
Infine, le aziende si troveranno a decidere se dotarsi o meno di stampanti 3D. I vantaggi di questo strumento sono facilmente intuibili: in futuro, potrebbe convenire produrre ciò di cui si ha bisogno al posto di comprarlo. Ma si dovrà scegliere tra la riduzione dei tempi e dei costi di approvvigionamento e la sostenibilità dei processi di produzione. Una valutazione importante, dove il punto di vista del Procurement sarà ancora più strategico.
Oltre a questi nuovi trend, esistono già altre soluzioni per migliorare ad esempio, la gestione delle spese e i processi di pagamento. American Express offre la Carta Soft, il vPayment e un programma per la gestione delle spese aziendali. Tutti strumenti che permettono di controllare costi diretti, indiretti, fissi e variabili con un sistema di reportistica che elabora i dati aiutando a prendere decisioni strategiche e ottimizzare le trattative con i fornitori. Per saperne di più, clicca qui.