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Già nel 2019 il settore Food & Grocery (tipicamente i beni che si trovano nei supermarket o in drogheria) era quello dove gli acquisiti online mostravano la crescita più sostenuta, con un incremento del 39% sul 2018, arrivando ad un valore di 1,6 miliardi di euro, importante ma ancora piccolo, con un tasso di penetrazione di appena l’1,1% sul totale degli acquisti.
L’emergenza sanitaria del 2020 ha contribuito a fare scoprire ancora di più le potenzialità online del comparto alimentare, con un cambio culturale non solo sul fronte della domanda (gli acquisti online di beni di largo consumo sono proseguiti alla grande anche in maggio, quando le restrizioni si sono allentate), ma anche su quello dell’offerta, con una riorganizzazione della grande distribuzione che ora si fa trovare pronta per la spesa fatta sul web, che apre nuovi punti vendita di prossimità nel centro delle città, e che studia diverse modalità di utilizzo degli spazi dei suoi grandi supermarket, adottando, per esempio, il sistema dei lockers. Ovvero, io da casa faccio la spesa online, e poi la vado a ritirare fisicamente in queste cassette di sicurezza che si aprono con un certo codice (la catena distributiva risparmia così il tempo e le risorse da dedicare alla consegna a domicilio).
Come spiegano i ricercatori dell’Osservatorio eCommerce del Politecnico di Milano, nonostante nel 2020 sia cresciuta complessivamente la penetrazione dell’e-commerce nelle famiglie italiane, il valore complessivo delle transazioni calerà rispetto ai 31,6 miliardi di euro del 2019: infatti, in questi primi mesi dell’anno, sono andati certamente bene i comparti Food & Grocery, pet food, informatica ed elettronica, sport e fitness, editoria, health care e farmacia. Ma il turismo, che pesava quasi per il 33% sull’intero e-commerce, si è praticamente azzerato.
Come anticipato, il Food & Grocery marcia a ritmi fortissimi nel 2020, e chiuderà con acquisti online pari a 2,46 miliardi di euro (+55% sul 2019), con un miliardo di euro in più rispetto all’anno precedente, un tasso di penetrazione che sale all’1,6% e uno scontrino medio che sale da 50 a 63 euro. Nel 2020 ci saranno circa 39 milioni di ordini online per il comparto (32 milioni nel 2019), con 1,4 miliardi di euro di acquisti tramite smartphone (800 milioni di euro nel 2019).
All’interno del segmento Food & Grocery, l’alimentare assorbe la gran parte del fatturato: vale 2,1 miliardi (l’85%), dei quali il 46% vanno sul secco, il 41% sul fresco, il 7% sull’alcol, il 4% per le bevande e il 2% per i surgelati. Gli acquisti vengono fatti al 40% sui siti dei canali grocery (il peso cresce molto, era del 32% nel 2019), al 33% attraverso servizi di food delivery (che si ridimensionano parecchio rispetto al 42% del 2019, soprattutto per questioni sanitarie e di preoccupazione per il contagio), e al 27% nei canali dell’enogastronomia (26%).
Si è visto come il canale grocery, e in particolare i supermercati, non siano riusciti a soddisfare la domanda di acquisti online nei periodi di lockdown più duro: d’altronde, spiegano dall’Osservatorio eCommerce, “nonostante vi sia stato un aumento di capacità dell’offerta, soprattutto in Lombardia, Lazio e Piemonte, la domanda è aumentata di dieci volte da un giorno all’altro. Va tuttavia sottolineato come le catene della grande distribuzione siano state pronte a prendere alcune contromisure: al massimo un ordine di spesa online alla settimana, code virtuali per accedere ai negozi, aperture di negozi di prossimità nei centri cittadini (Aldi, Esselunga, ndr), utilizzo di forme di pagamento innovative, ordini presi su WhatsApp anche per i negozi più piccoli. E, in particolare, il 25% delle piccole e medie imprese vorrà usare il digitale anche alla fine dell’emergenza Covid-19”.
Quanto alle tendenze per i prossimi mesi, secondo Roberto Liscia, presidente di Netcomm, “in Cina i grandi della logistica e della distribuzione stanno già facendo un salto di qualità verso un modello di proximity commerce, con un boom di dettaglianti, la prenotazione del ritiro del prodotto, gli ingressi su appuntamento. Prevedo pure per l’Italia una domanda focalizzata sui beni essenziali a prezzi contenuti, cibo sano a chilometro zero, un uso sempre più diffuso dei lockers e della formula click and collect (ordini da casa e ritiri in negozio, ndr) che pure Esselunga sta sperimentando. Proprio perché si va verso un acquisto veloce e in sicurezza, ci sarà un boom dell’utilizzo delle carte di credito per l’e-commerce, e delle contactless più in generale”.