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L’estate 2022 ha messo a dura prova il trasporto aereo dei passeggeri, accendendo il dibattito su come potrà essere migliorato. Si discute di un addio al modello low cost, non più sostenibile economicamente, dell’arrivo di nuovi velivoli elettrici e di carburanti green. La “nuova normalità” porta anche a un aumento dei prezzi dei biglietti. Ma anche a una maggiore disponibilità di voli all-business
Il trasporto dei passeggeri sui servizi aerei è aumentato, nei primi tre mesi del 2022, del 401% rispetto all’anno precedente. A segnalare la ripresa, dopo i difficili anni della pandemia, è stato il presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti Nicola Zaccheo, in occasione della Relazione annuale al Parlamento, il 7 settembre 2022.
La voglia di tornare a viaggiare, anche a lungo raggio, ha però coinciso con il caos estivo che ha coinvolto un elevato numero di voli e la maggior parte degli aeroporti europei. Una situazione che ha acceso il dibattito sul futuro del trasporto aereo e delle compagnie, soprattutto quelle low cost. Basti pensare che la British Airways ha, a inizio agosto, sospeso temporaneamente la vendita di biglietti a corto raggio con partenza dall’aeroporto londinese di Heathrow mentre taglierà 10.000 voli tra la fine di ottobre 2022 e marzo 2023. In generale nel mese di agosto, quello di massimo spostamento dei viaggiatori, i voli cancellati in Europa sono stati più di 15.700.
Ecco cosa bisogna aspettarsi per il prossimo futuro, anche in considerazione della difficile situazione economica dettata dall’aumento dei prezzi di materie prime e dei carburanti.
Volare costa di più
Alle problematiche relative agli spostamenti si è aggiunto un significativo aumento dei prezzi. Elaborando i dati Istat sull’inflazione di agosto (+8,4%) l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato una classifica dei 30 rialzi più significativi. E al primo posto compaiono proprio i voli internazionali, che segnano un +128,1% rispetto all’agosto del 2021.
A giocare un ruolo fondamentale, in questo boom dei costi, è sicuramente il caro-energia che si sta abbattendo anche sul settore aereo, in particolare per quanto riguarda il costo dei carburanti, aumentato di circa il 90% dall’inizio del 2022. A risentirne, e a riflettere le spese sui biglietti dei viaggiatori, sono tutte le compagnie aeree ma soprattutto quelle low cost, tanto che alcuni esperti già parlano della fine di un’epoca.
La prima ad ammettere che non esisteranno più voli a prezzo stracciato è Ryanair, che ha da sempre puntato su campagne di marketing in cui campeggiavano tariffe anche inferiori ai 10 euro a tratta. Secondo quanto riferito dall’amministratore delegato, Michael O’Leary, la tariffa media della compagnia aumenterà dai circa 40 euro del 2021 a circa 50 euro nei prossimi 5 anni.
E a confermare come i prezzi ridotti siano ormai insostenibili per i vettori vi è anche una recente indagine che ha mostrato come la low cost ungherese Wizz Air abbia perso, nel periodo tra aprile e giugno 2022, oltre 23 euro per passeggero trasportato. La ragione principale? Ancora una volta il carburante. La compagnia, infatti, non ha fatto ricorso, durante la pandemia, al cosiddetto “fuel hedging”, contratto che blocca per 12-18 mesi il prezzo di acquisto del cherosene. Trovandosi così a pagare somme molto più elevate.
La necessaria svolta green
Diversa la situazione della francese La Compagnie che ha recentemente rilanciato i suoi voli da Milano a New York a prezzi mantenuti concorrenziali rispetto alle altre compagnie di bandiera e puntando sempre sull’offerta di un servizio smart business class di elevato livello. Ma anche questa compagnia ha dovuto investire in un nuovo Airbus che, oltre a offrire maggiore comfort e innovazione, risparmia sul carburante. Infatti, per modernizzare l’intera industria dell’aviazione, la parola d’ordine sembra essere, anche in questo mercato, sostenibilità. Il traffico nei cieli contribuisce per circa il 3% alle emissioni annue mondiali di CO2. Per questo si discute sempre più della necessità di optare per carburanti sostenibili. Secondo il World Economic Forum, passare ai cosiddetti Sustainable Aviation Fuel (SAF) potrebbe portare a una riduzione delle emissioni dell’80% rispetto al cherosene. Si tratta di combustibili green provenienti da materiali di recupero, come gli oli di scarto o i rifiuti agricoli, e le compagnie stanno già iniziando a testarli.
KLM, nel 2022, ha iniziato ad aggiungere lo 0,5% di SAF al sistema di alimentazione dell’aeroporto di Amsterdam Schiphol per ogni volo in partenza. Lufthansa ha ottenuto una fornitura di oltre 800.000 tonnellate per gli anni dal 2023 al 2030. Lo stesso ha fatto Ryanair, per garantirsi 160.000 tonnellate nei prossimi 8 anni. E in occasione del GP di Formula 1, sui cieli di Monza ha volato il nuovo Airbus A350 di Ita Airways intitolato a Enzo Ferrari e alimentato con Eni Biojet, il primo carburante sostenibile sviluppato dalla compagnia energetica e realizzato con materie prime di scarto, grassi animali e oli vegetali esausti.
Anche in questo caso, però, entrano in gioco problematiche legate ai prezzi. I combustibili rinnovabili e green, infatti, possono costare fino a otto volte di più di quelli fossili e servono così grossi investimenti finanziari da parte delle compagnie, che potrebbero in futuro incidere anche sui costi dei biglietti per i viaggiatori.
Le innovazioni: maggiore velocità e comfort
La “nuova normalità” del settore passerà, poi, anche dalle innovazioni tecnologiche (alcune sempre in ottica green) che riguarderanno velivoli e aeroporti. American Airlines ha siglato un accordo per acquistare dall’azienda Boom Supersonic 20 i suoi jet supersonici Ouverture, che viaggiano al doppio della velocità di un aereo tradizionale. Anche se per volare dimezzando i tempi è necessario aspettare il 2029.
Si parla molto anche dell’utilizzo degli aerei elettrici, ma servono importanti implementazioni. Secondo una recente indagine effettuata dalla MIT Technology Review (la rivista dell’omonima università, Massachusetts Institute of Technology), infatti, al momento hanno batterie in grado solo di coprire tragitti di circa 50 chilometri, trasportando una dozzina di passeggeri.
Anche gli scali aeroportuali diventano più hi-tech. Tra le ultime novità vi è quella di Delta Airlines, che sta testando a Detroit un tabellone smart in grado di effettuare il riconoscimento del volto e del biglietto del passeggero per fornire esclusivamente informazioni sul suo volo, come l’orario e il percorso da seguire per raggiungere l’imbarco.
A cura di OFNetwork