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Il viaggio ideale per i travel manager? Green e sostenibile. A dirlo è una ricerca di Uvet che ha commissionato all’Istituto Piepoli un’indagine sul «Turismo sostenibile». I risultati mettono in evidenza la crescente attenzione degli operatori del settore nell’offrire soluzioni “attente al pianeta”. Parliamo quindi di tutela dell’ambiente naturale e della biodiversità, di rispetto delle differenze socio-culturali e di attenzione ai benefici socio-economici.
A dimostrazione della sensibilità del tema, American Express ha già varato uno strumento ad hoc, il BT360 CO2 Calculator (https://amex-businessclass.it/business-travel-360/), che aiuta i travel manager a valutare l’impatto ambientale di un viaggio. Il software, infatti, calcola le emissioni di CO2 in kg prodotte da sei modalità di trasporto e di accoglienza all’interno della filiera del viaggio: aerei, treni, autoveicoli (privati/singoli veicoli e flotte aziendali), taxi, Uber e hotel.
Nello specifico la ricerca dell’Istituto Piepoli sottolinea come il 94% dei travel manager sia convinto che per proteggere l’ambiente i professionisti del turismo debbano offrire servizi eseguiti in maniera sostenibile. Il che significa prediligere hotel a basse emissioni e strutture attente alla gestione dei rifiuti. La stessa percentuale ritiene poi che nell’offerta di mobilità vada posto il problema di fare scelte che non danneggino l’ambiente. Spazio quindi a mezzi di trasporto poco inquinanti, meglio ancora se a batteria.
Un atteggiamento che si riflette nelle soluzioni proposte ai clienti che dal canto loro sono molto più sensibili rispetto ad anni fa rispetto ai temi Green. Basta pensare che l’86% dei viaggiatori nel pianificare una vacanza si pone il problema di fare scelte planet friendly. E oltre la metà sarebbe disposto a spendere fino al 10% in più per organizzare un viaggio sostenibile. In particolare, i giovani preferirebbero che le strutture alberghiere fossero ecosostenibili (48%) e attive nella raccolta differenziata (23%).
I travel manager hanno poi un grande peso quando si tratta di scegliere opzioni green. Secondo il 91% dei travel manager gli operatori del settore devono suggerire prodotti / servizi etichettati come “verdi” o che hanno una certificazione. Ad esempio, spiagge Bandiera Blu o orientarsi su altri standard come Green Globe Certification e Ecolabel. Fondamentale poi “dare ai clienti informazioni sui criteri di gestione sostenibile di alberghi e pensioni al momento della prenotazione dell’alloggio”. Segno che anche la trasparenza è un fattore chiave nell’attività dei travel manager.
Secondo il report, la valorizzazione del green è un approccio al ruolo del travel manager che diventerà sempre più importante in futuro. Per il 74% degli intervistati infatti l’attenzione ai temi green crescerà nei prossimi dieci anni. E del resto anche la nascita di startup per il turismo sostenibile va in questa direzione. Basta pensare a realtà come Jeppe Bijker, piattaforma digitale che permette di calcolare l’impatto climatico di un viaggio, o Bookdifferent che ha agevolato la prenotazione di alloggi rispettosi dell’ambiente. Con la domanda, insomma, aumenta l’offerta.