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Innovare è la parola d’ordine ma solo il 37,39% lo fa regolarmente

Smart Business

06 Agosto 2018

American Express

Innovare e formare le proprie risorse rappresenta l’unica via per le imprese per competere nel mercato del lavoro (57,89% circa), aumentare produttività e fatturato (40,35%) e proteggere i lavoratori dal rischio occupazionale (70,18%). Tuttavia solo il 37,39% delle imprese innova costantemente e il 41,25% degli intervistati non ha mai sentito parlare del Piano Industria 4.0 o non sa bene di cosa si tratti. E’ quanto emerge dal sondaggio 2018 realizzato da Fonditalia, il Fondo Paritetico Interprofessionale per la Formazione Continua, in collaborazione con ExpoTraining ed ExpoLavoro&Sicurezza.  Secondo i risultati dell’indagine, nelle aziende italiane il bisogno di innovazione e formazione è ormai fortemente sentito, eppure vi è ancora un forte “gap” tra quello che si vorrebbe fare e quello che concretamente viene fatto e sembra mancare una adeguata informazione.
Il 57,89% delle 1115 persone che hanno partecipato al sondaggio, ritiene che innovare sia l’unica via per competere nel mercato del lavoro nazionale ed internazionale ed il 40,35% pensa che innovare rappresenti una leva per aumentare produttività e fatturato. Il 6,14% si mantiene scettico invece ritenendo che sia solo un modo per automatizzare il lavoro (6,14%) e ridurre il personale (6,14%) e un ulteriore 5,26% dichiara che l’innovazione rappresentare solamente un costo per le imprese. Una percentuale inferiore al 40%, esattamente il 37,39%, dichiara infine che la propria azienda innova costantemente o quantomeno ogni anno mentre la maggioranza vede innovazioni sporadiche e non continue nel tempo se non del tutto inesistenti.  Interessante notare che solo una percentuale molto bassa di intervistati (il 3,45%) vive l’innovazione come una minaccia, capace di sostituire la componente umana con la tanto temuta robotica.
Secondo i partecipanti al sondaggio, innovare richiede, invece, che le persone abbiano maggiori e costanti opportunità di formazione (per il 70,18%), conoscano le lingue (per il 31,58) e possiedano competenze legate al web (per il 21,68%).  Tra le competenze web individuate come più utili, il marketing digitale (per il 46,90%) e la gestione dei social (per il 15,04%). Ancora poca considerazione invece per l’e-commerce, visto come strategico solo dal 7,96% degli opinionisti.

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