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Addio corruzione negli appalti pubblici con la tecnologia blockchain. Sia le Nazioni Unite che l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), stimano che tra il 10% e il 30% del valore complessivo di un appalto pubblico si perda a causa della corruzione. La situazione è talmente grave che la Banca Mondiale ha concluso che “la riduzione della corruzione negli appalti pubblici può rappresentare uno dei programmi di sviluppo economico più efficaci che un paese possa adottare”.
Fatte queste premesse, può essere utile analizzare l’ultimo rapporto sul tema pubblicato dal World Economic Forum, “Exploring Blockchain Technology for Government Transparency”. Si tratta dello studio più completo realizzato negli ultimi anni sull’utilizzo della tecnologia blockchain per controllare il corretto svolgimento degli appalti pubblici e ridurre la corruzione del settore pubblico in generale. In partnership con la Banca Interamericana di Sviluppo (IDB) e l’Ufficio dell’Ispettore Generale della Colombia (Procuraduría General de Colombia), il Wef ha messo insieme un team multi-stakeholder per progettare l’uso di un software “anti-corruzione”. Nello specifico il progetto ha dato vita a un software Proof of-Concept (PoC) basato su blockchain che sarà testato in un’asta pubblica in Colombia entro il 2020.
La tecnologia blockchain consente infatti di conservare registri permanenti e permette di individuare in pochissimo tempo eventuali manomissioni. Il che garantisce la massima trasparenza e la verificabilità dei processi in tempo reale. Ad esempio, la catena dei blocchi rende più difficile rimuovere le registrazioni delle offerte o modificare le offerte una volta presentate. Si tratta di un sistema che per la sua stessa natura decentra il processo decisionale, la supervisione e la tenuta dei registri. Aumenta la trasparenza e ridimensiona il potere delle autorità che potrebbero essere inclini alla corruzione.
Ovviamente, la tecnologia non basta. Il potenziale anticorruzione della blockchain secondo il Wef è rafforzato da un’opinione pubblica attenta e sensibile al fenomeno della corruzione. Il rapporto sottolinea l’importanza di mobilitare le persone affinché diventino delle sentinelle. Organizzazioni come Transparency International hanno sviluppato modelli di “monitoraggio” che possono essere adottati, in modo trasversale, a supporto dell’innovazione hi-tech.