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La domanda di e-commerce dei territori

Business Insights

22 Gennaio 2021

American Express

Secondo un’analisi di Confartigianato nel corso dell’emergenza sanitaria il 29,7% delle micro e piccole imprese (MPI) ha utilizzato almeno un canale alternativo di vendita per proseguire l’attività. In valore assoluto si tratta di 945mila MPI non commerciali. Uno degli effetti più evidenti del lockdown è stato il boom dell’e-commerce. Un trend che si declina secondo modalità diverse da regione a regione e su cui impatta la propensione al digitale del tessuto imprenditoriale dei piccoli. L’associazione dei piccoli imprenditori ha esaminato le dimensioni raggiunte dalla domanda dei consumatori tramite il canale del commercio elettronico e la relativa distribuzione sul territorio nazionale mettendo dei punti fermi.
 
L’analisi dei primi sei mesi del 2020 evidenzia come le quote più elevate e superiori alla media nazionale (36,1%) di internauti che hanno acquistato su carrelli digitali si riscontrano in Valle d’Aosta (44,5%), Lombardia (44,4%), Trentino (43,0%). Seguono Toscana (40,9%), Emilia-Romagna (39,6%), Friuli-Venezia Giulia (39,4%), Piemonte (38,7%), Bolzano (37,9%), Liguria (37,8%), Veneto (37,8%) e Sardegna (37,2%). Ovviamente, come logico che sia, la domanda di consumi digitali è correlata a fattori diversi. Il più importante è certamente il reddito disponibile pro capite che è significativamente più elevato della media nazionale nella Provincia autonoma di Bolzano (+37,6% della media delle regioni italiane), in Lombardia (+21,9%), in Emilia-Romagna (+20,9%) e nella Provincia autonoma di Trento (+15,2%).
 
Ma dove si è generata più ricchezza da nuovi consumi digitali? La regione dove i consumatori della rete hanno generato una spesa sul canale e-commerce più elevata è la Lombardia con 8.477 milioni di euro ovvero un quarto del totale nazionale. Seguono il Lazio con 3.457 milioni di euro (10,2%), l’Emilia-Romagna con 3.392 milioni di euro (10,0%), il Veneto con 3.081 milioni di euro (9,1%), il Piemonte con 2.828 milioni di euro (8,4%). Cifre più contenute ma comunque rilevanti per la Toscana con 2.608 milioni di euro (7,7%), la Campania con 1.370 milioni di euro (4,0%) e la Sicilia con 1.290 milioni di euro (3,8%).
 
Scendendo ancora di più nel dettaglio, Confartigianato mappa la domanda per provincia. Tra le prime 10 province per valore dell’e-commerce generato dagli acquirenti del territorio troviamo: Milano con 3.871 milioni di euro, Roma con 2.872 milioni di euro, Torino con 1.548 milioni di euro, Brescia con 933 milioni di euro, Bologna con 878 milioni di euro e Firenze con 858 milioni di euro. In coda Bergamo con 805 milioni di euro, Napoli con 759 milioni di euro, Genova con 610 milioni di euro e Padova con 607 milioni di euro.  Cifre, che secondo le stime delle diverse associazioni di categoria, sono destinate a crescere ancora nel 2021.
 
Riguardo al boom dell’e-commerce scatenato dal lockdown, American Express, che ha un osservatorio privilegiato sui trend relativi ai pagamenti delle PMI, ha delineato un quadro interessante sui comportamenti di spesa della propria customer base. Nel corso del 2020, è stata evidenziata un’accelerazione di alcuni di trend rilevando una crescita importante in alcuni ambiti di spesa e una maggiore contrazione in altri, a cui si è aggiunto un fenomeno di forte accelerazione del fenomeno della digitalizzazione. Le spese in crescita sono quelle soprattutto relative ai temi del digitale tra cui digital advertising (Google e Facebook) con un +9%; i servizi digitali legati al miglioramento delle infrastrutture ICT per rendere le aziende digitali (es. servizi Microsoft per e-meeting professionali), acquisti su piattaforme digitali (AMZ Business).
Dalla ricerca “Gli effetti del lockdown sui consumi: il punto di vista di piccole attività e consumatori”, commissionata da American Express a Nielsen, inoltre, è emerso che, nello stesso anno, la metà degli esercenti dichiara di aver fatturato oltre il 40% tramite canale digitale e il 30% di averne aperto uno ex novo durante o subito dopo la fine della fase 1. Della pandemia; inoltre i negozianti segnalano un aumento dell’uso dei pagamenti tramite POS (+46%), via contactless (+43%), e tramite smartphone (+25%).
Per quel che riguarda il 2021, i temi di crescita e ottimizzazione del capitale circolante saranno due elementi fondamentali per sostenere il mondo delle PMI, due ambiti su cui Amex cerca di contribuire con il proprio modello di business.

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