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Green Pass e campagna vaccinale stanno facendo ripartire il business dei viaggi, che fa respirare i settori produttivi dopo il profondo rosso dell’era Covid. Aiuteranno i fondi PNRR ma la formula dell’esperienza turistica va reinventata.
Dopo il lungo stop forzato legato alla pandemia, il turismo sta finalmente ripartendo in Italia e nel mondo. Un passaggio che si configura come un momento chiave per la ripresa in generale, dal momento che, come scrive Borsa Italiana sulla base di dati del World Travel & Tourism Council, l’industria dei viaggi “è uno dei principali motori per l’economia mondiale”. Nell’analisi Italian Factory, Borsa Italiana ricorda che la filiera del turismo a livello mondiale – settore ricettivo e ristorazione, ma anche trasporti, servizi culturali e museali – vale “quasi il 10% del PIL globale e dà occupazione a più di 300 milioni di persone, il 10,6% del totale”. L’indagine esamina poi la situazione nel nostro Paese, in cui il turismo è un settore strategico con il suo 7% del PIL e i suoi 1,7 milioni di occupati (il 7,1% del totale).
I numeri di un crollo
Le chiusure, le restrizioni, le limitazioni legate alla pandemia hanno ingolfato il motore di una delle macchine più redditizie della nostra economia – l’Italia è quarta in Europa per numero di turisti dopo Spagna, Francia e Germania – e la chiusura delle frontiere, tenendo lontani per mesi i turisti stranieri dalle nostre spiagge e montagne, dai nostri borghi e dalle città d’arte, ha dato il colpo di grazia al settore. I numeri sono da brivido: secondo Banca d’Italia, ad aprile 2020, il fatturato aveva visto una caduta del 95%. Poi il parziale recupero dei mesi estivi e la nuova crisi in autunno-inverno con la ripresa dei contagi, che ha di fatto azzerato il turismo dei mesi freddi. Nel complesso il fatturato è diminuito del 60% nel 2020, con un calo delle presenze superiore al 50%.
Riapertura e fondi PNRR
Con la riapertura delle frontiere grazie al Green Pass Europeo, la vaccinazione che avanza a grandi passi – siamo ormai quasi a 30 milioni di persone che hanno completato il ciclo – e la riduzione delle misure restrittive il settore vede più di uno spiraglio per la ripartenza. E a sostenere questa ripresa dopo il lungo stop sono in arrivo 6,68 miliardi di euro dal PNRR destinati a turismo e cultura. Circa 3,4 di questi fondi andranno specificamente alle attività turistiche, allo scopo di migliorare la qualità delle strutture ricettive per rendere il nostro Paese più competitivo a livello internazionale. C’è molto da fare, sempre secondo quanto rileva l’indagine di Borsa Italiana, su infrastrutture, digitalizzazione, burocrazia, trasporti e promozione dell’immagine del Paese. E proprio gli investimenti previsti nel Piano possono essere utili per ridisegnare la formula turistica made in Italy. Anche sul fronte business travel c’è stata una forte contrazione nell’ultimo anno; tuttavia, le soluzioni per ripartire non mancano e arrivano anche da formule travel friendly studiate dalle aziende, come per esempio quelle di Carta Alitalia American Express che permette di accumulare miglia ad ogni tua spesa professionale e ottenere, tra i tanti benefici, biglietti premio per te e per un tuo collaboratore.
Una formula da ripensare
D’altra parte però, questa ripartenza del turismo non potrà ripresentare le stesse modalità dell’era pre-Covid, che dovranno essere profondamente modificate per un adeguamento alla nuova domanda. I lunghi mesi vissuti nel segno dell’isolamento e della paura avranno, e stanno avendo fin da ora, inevitabili ripercussioni sul nostro modo di vivere. E naturalmente anche di viaggiare. I turisti sono oggi molto più orientati verso esperienze di viaggio di prossimità, verso itinerari alternativi rispetto a quelli tradizionalmente di massa: borghi fuori mano, località meno note al grande pubblico, destinazioni più “di nicchia”. E sono anche più attenti alla sostenibilità ambientale. Ecco perché questa ripartenza dev’essere anche l’occasione per ripensare il settore del turismo in base a nuove caratteristiche e nuove priorità. Perché la filiera turistica è alla base della ripresa economica nazionale.