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La pandemia ha dato una forte spinta all’e-commerce in tutta Europa e le aziende si sono orientate verso un approccio multicanale. Cruciale la formula del “click & collect”, su cui serve però una normativa uniforme.
Pandemia e lockdown hanno dato, in tutti i Paesi dell’Unione Europea, una forte spinta all’e-commerce, formula decisamente più sicura in tempi di Covid rispetto ai tradizionali negozi “fisici”. Ma su una particolare forma di e-commerce, il click & collect – cioè “si ordina online e si ritira in negozio” –, sul quale si sono indirizzati molti dettaglianti per superare l’emergenza, si è sperimentata una forte frammentazione normativa da Paese a Paese, con la conseguenza che le soluzioni offerte alle aziende su questo fronte risultano molto differenziate territorialmente e ben poco lineari. Così, se la pandemia ha di fatto costretto il pianeta commercio a spostarsi da una dimensione prevalentemente “fisica” a un approccio multicanale, sul click & collect si sono sperimentate forti discrepanze.
Il Report di e-commerce Europe
A fare il punto sulla situazione è stato il report di e-commerce Europe, redatto annualmente a cura dell’Unione Europea per raccontare l’evoluzione del commercio elettronico nei Paesi UE. Nel documento, dal titolo “Impatto del coronavirus sull’e-commerce”, si evidenzia in particolare quanto siano risultati differenti gli approcci da Paese a Paese nei confronti del click & collect in questi tempi di pandemia e di lockdown diffuso.
Quali sono i servizi essenziali?
In diversi Paesi la formula click & collect è permessa solo ai negozi che rientrano tra i “servizi essenziali”, la cui definizione non è però uniforme in tutta Europa. E questo è un elemento che, in un mercato che dovrebbe essere comune, crea parecchie difficoltà alle aziende. Se ad esempio, tutti sono d’accordo sul qualificare come “essenziali” cibo, bevande e medicinali, il giudizio non risulta univoco su molti altri settori: dagli animali domestici ai prodotti per l’igiene, fino ad arrivare alla tecnologia, sono “essenziali” in alcuni Paesi ma non in altri. E se Francia, Irlanda, Belgio e Svizzera ritengono essenziale il fai-da-te, per Belgio e Svizzera lo è il giardinaggio; in Francia e Italia lo sono l’elettronica e la tecnologia, mentre in Polonia non si può fare a meno neanche in tempi di lockdown di prodotti legati al design di interni.
Normative differenti da Paese a Paese
Allo stesso modo, molto differenti sono state in questi mesi di pandemia le normative nazionali sul click & collect. In Germania, ogni Lander si regola in autonomia: ci sono territori in cui il pagamento va fatto online e altri in cui vi si può provvedere durante la consegna. In Francia, il click & collect non è consentito nei centri commerciali soggetti a chiusura obbligatoria mentre è permesso nei negozi costretti a chiudere ma esterni ai centri commerciali. In Irlanda è permesso solo per i beni essenziali durante il lockdown, mentre non c’è nessun tipo di restrizione in Romania. L’Austria ha invece vietato la formula nei periodi di lockdown nel 2020 e l’ha ammessa, ma con forti restrizioni, solamente nel 2021.
Slot a tempo e mascherine
Dopo questo anno e mezzo di pandemia, lunghi periodi di lockdown e ricerca di formule alternative di commercio, è evidente che il click & collect possa assumere forme differenti e che ci sono diversi modi per effettuare il processo in sicurezza. Ecco perché è importante che i governi esercitino la loro autorità in materia in modo flessibile, per non ostacolare questo importante canale dell’e-commerce. Il report UE consiglia di organizzare slot a tempo per la consegna, con orari di apertura attenti a eventuali misure di coprifuoco. Per i pagamenti invece, i dettaglianti potrebbero orientarsi verso metodi online oppure in-store, con il rispetto di adeguate misure di sicurezza. Per le regole di comportamento vanno infine considerati dimensione e localizzazione dei negozi e degli spazi all’esterno, disponibilità di disinfettanti, mascherine e schermi protettivi, controllo delle code, segnaletica e armadietti per prelevare la merce.
La necessità di una legge uniforme
Tutti questi elementi dovrebbero essere presi in considerazione per elaborare una legislazione uniforme in materia superando le normative nazionali in vista di un Mercato Unico che possa incoraggiare la digitalizzazione del commercio. Il settore, infatti, beneficerebbe di un approccio armonizzato, che offrirebbe finalmente ai consumatori un orizzonte uniforme, semplificato ed efficiente. Naturalmente, le carte di credito sono un’arma in più per rendere possibile il processo di pagamento “a distanza” e le Carte Business American Express garantiscono la sicurezza e rapidità di tutte le operazioni.
Dati e scenari citati nell’articolo sono tratti dal rapporto “Guide for Safe Click & Collect” di Netcomm