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LA RICERCA CONDOTTA DA EGON ZEHNDER ANALIZZA I FATTORI CHE INFLUISCONO SULLA DIVERSITÀ DI GENERE NELLA LEADERSHIP DELLE AZIENDE LATINO‑AMERICANE.
Egon Zehnder, società specializzata in Executive Search e servizi di consulenza, ha appena pubblicato “Latin American Board Diversity Analysis 2016”, una relazione che, oltre a prendere in esame la diversità di genere nei consigli di amministrazione di imprese con sede in Argentina, Brasile, Cile, Colombia e Messico, tutte quotate in borsa e con una capitalizzazione di mercato di almeno 1 milione USD, raccoglie altresì riflessioni su altre aziende europee e globali.
“Rispetto a Stati Uniti, Europa e Canada, l’America Latina resta indietro in termini di consiglieri donna e di tasso annuale di promozioni”, spiega Cristina Manterola, consulente con base a Santiago, Cile, e responsabile regionale del Board of Diversity and Inclusion presso Egon Zehnder, per poi aggiungere: “Anche se il concetto della diversità di genere sta prendendo piede nella realtà latino‑americana, le imprese di livello regionale devono affrettare la loro preparazione ad accogliere in posizioni apicali le donne in possesso dei requisiti necessari”.
Basata sull’analisi della composizione dei cda di 155 imprese latino‑americane di grandi dimensioni, nonché sulle interviste condotte a 61 donne dirigenti, la relazione mira a valutare le percezioni di queste ultime in merito all’importanza della diversità di genere nei board e alle sfide legate alla crescente presenza femminile negli stessi.
Secondo il 41% dei membri dei cda in studio, i “pregiudizi culturali radicati” costituiscono il maggiore ostacolo all’accesso delle donne ai vertici aziendali. Soltanto il 21% degli intervistati ha dichiarato che la propria società mette a disposizione delle sue dipendenti programmi finalizzati a contribuire allo sviluppo delle loro carriere.
Ciononostante, alcuni paesi hanno dato prova di notevoli progressi. La Colombia, ad esempio, presenta un livello relativamente alto di diversità di genere nei cda delle sue aziende, la maggior parte dei quali (67%) include almeno una donna, al contrario dell’Argentina, dove meno della metà (40%) dei board vanta al suo interno una rappresentante del gentil sesso.
Accelerare il ritmo del cambiamento è fondamentale per l’America Latina, perché, se non si adopererà in tal senso, verrà lasciata indietro da altre regioni del mondo. I leader a capo di importanti aziende americane ed europee, infatti, hanno stabilito un obiettivo a breve termine impegnandosi a raggiungere il 30% di rappresentanza femminile nei loro cda. Di questo passo, secondo Egon Zehnder, l’Europa conseguirà il suddetto obiettivo entro il 2018, il Nord America entro il 2021 e l’America Latina entro il 2042, ovvero una generazione dopo.
Questo divario porrà i cda latino‑americani in una posizione di svantaggio quando si tratterà di aiutare le proprie società a competere in un mondo in cui le donne rappresentano la metà – o più – del potere di acquisto e una fetta sempre maggiore del serbatoio dei talenti.
WOBI
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