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Lavoro. Incontrarsi e parlarsi in un futuro ipertecnologico

Gadget&Hi-tech

22 Dicembre 2022

American Express

Google ha recentemente ampliato i test su Project Starline, una particolare cabina per avviare, tramite ologrammi, chat in 3D e videochiamate iperrealistiche. Meta e Microsoft hanno stretto un accordo per i meeting su Teams in realtà virtuale. E sempre sul servizio della società di Redmond è stata introdotta l’interpretazione linguistica

Il mondo del lavoro è cambiato. È sempre connesso. È spesso in remoto. E richiede l’utilizzo di strumenti iper-tecnologici per organizzare meeting a distanza come se ci si trovasse in presenza. Per questo, le Big Tech da oltreoceano stanno studiando nuovi software in grado di ridurre ulteriormente le distanze, senza compromettere la produttività.

Google, per esempio, sta ampliando i test su Project Starline (vedi foto di copertina pubblicata dalla società). Si tratta di particolari cabine per le videochiamate che grazie a una serie di telecamere e proiettori a infrarossi sono in grado di creare una rappresentazione 3D realistica della persona, una sorta di avatar digitale, che simula di fatto la telepresenza naturale. L’idea è quella di visualizzare la persona con cui si sta parlando come se fosse seduta proprio di fronte e non collegata via webcam dall’altra parte dello schermo. La tecnologia è super avanzata: l’audio spaziale viene acquisito in modo da far sembrare che la voce provenga effettivamente dall’avatar. Attualmente il servizio è ancora in fase di sperimentazione, ma entro l’anno il colosso di Mountain View ha annunciato l’intenzione di testare queste “cabine magiche” per la prima volta in luoghi reali di lavoro, nello specifico negli uffici americani di T-Mobile e di Salesforce.

Sempre per facilitare le riunioni a distanza, Meta (la capogruppo che include tre dei più importanti social network del mondo, Facebook, Instagram e WhatsApp) e Microsoft hanno da poco siglato un accordo per migliorare la qualità delle riunioni svolte su Teams, il software di casa Microsoft già ampiamente utilizzato per le videoconferenze. Grazie alla partnership, infatti, le riunioni del futuro diventeranno molto più realistiche: basterà indossare un visore per la realtà virtuale per entrare in una sala meeting digitale e dialogare con gli altri partecipanti e colleghi da tutto il mondo, proprio come se ci si trovasse in presenza nella stessa stanza.

Non solo: sempre la società di Redmond ha anche annunciato una recente evoluzione del suo software per la collaborazione da remoto. Su Teams, infatti, è stata inserita la possibilità di applicare l’interpretazione linguistica direttamente mentre si è in call. Consentendo alle multinazionali e alle aziende che intrattengono rapporti commerciali con partner e fornitori stranieri, di facilitare la comunicazione e rendere la traduzione simultanea, integrata e, assicurano da Microsoft, senza interruzioni. Funziona così: gli organizzatori devono solo preoccuparsi di invitare interpreti professionisti, rendendo così possibile per i colleghi che partecipano, scegliere di ascoltare la riunione nella lingua che preferiscono.

A cura di OFNetwork

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