Approfondimenti e spunti per far crescere il tuo business.
L’uso della videochiamata nel mondo business ha avuto un’impennata ulteriore all’interno di un trend che da anni era già in forte crescita. Oltre all’effetto del lockdown, che non ha bisogno di commenti, la tendenza più generale è quella verso l’ottimizzazione dei tempi di lavoro e anche del rispetto per l’ambiente. Per cui, senza eccedere nel paradigma del virtuale a ogni costo, ormai la possibilità di svolgere una riunione di lavoro in teleconferenza anziché in presenza fisica è un’opzione sempre sul tavolo. E lo è soprattutto quando ci sono molte persone da far incontrare, magari con molti chilometri che le separano e tempi stretti per prendere decisioni.
Il 2020, insomma, è l’anno delle videochiamate. Non è un caso che molti servizi siano rapidamente evoluti e abbiano cambiato la propria offerta e i propri modelli di business. Da considerare, anche, che gli equilibri di mercato sono diventati molto più dinamici e altalenanti a seconda delle piccole, ma importanti, differenze che distinguono le diverse piattaforme. Di alternative ne esistono a decine, o forse pure a centinaia, ma qui abbiamo raccolto quelle più usate e allo stesso tempo più apprezzate in ambito business. Tralasciando, insomma, altre altrettanto valide proposte che devono soddisfare esigenze diverse rispetto a quelle aziendali, come le piattaforme utilizzate per il mondo della scuola, per gli eventi dal vivo e per gli incontri con amici e familiari.
Utile per videoconferenze e messaggistica per dispositivi desktop e mobili, punta alla velocità e alla facilità d’uso, ma offre anche funzionalità scalabili. Video e audio sono in alta definizione full HD, e il numero massimo di partecipanti è fissato a mille. Sullo schermo possono essere visualizzate contemporaneamente fino a 49 persone, ma naturalmente ciò ha senso solo se il display è abbastanza grande. I meeting possono essere registrati e salvati, localmente o nel cloud, e possono essere arricchiti con le trascrizioni testuali prodotte in automatico, su cui si può direttamente lavorare o fare ricerche. Ogni partecipante può ovviamente condividere il proprio schermo e inviare agli altri partecipanti le proprie note.
Nell’immancabile chat di gruppo si possono condividere file, fare ricerche nella cronologia e guardare indietro nel tempo fino a 10 anni. Inoltre, ciascuna riunione può anche essere convertita in una semplice chiamata tra due persone. La sicurezza non è il punto forte di Zoom, e anzi la sua ottima reputazione è stata in parte offuscata proprio da alcune falle (che sono state poi risolte). Da un punto di vista tecnico, usa la crittografia a 256 bit, tanto per le riunioni quanto per i file condivisi. E si possono programmare i meeting con Gmail, Outlook e iCal. Molto apprezzata è l’esistenza di una modalità gratuita, limitata a 100 persone e 40 minuti di durata per ciascuna chiamata. I pacchetti a pagamento sono divisi in fasce di prezzo a seconda delle funzionalità e della dimensione del gruppo di lavoro.
È in un certo senso l’erede di Skype for Business. All’interno di un’unica applicazione, consente di pianificare riunioni in video o in audio, one-to-one o con un gruppo di lavoro. Si possono anche organizzare webinar e riunioni di grandi dimensioni fino a un totale di 10mila partecipanti. Naturalmente questa soluzione dà il meglio di sé in ambiente Microsoft, integrandosi, per esempio, con il calendario personale o aziendale e con tutte le funzionalità di Microsoft 365; allo stesso tempo, qualunque invitato può partecipare al meeting direttamente dal browser e senza installare alcunché.
Tra le peculiarità più apprezzate ci sono la condivisione dello schermo e la registrazione delle chiamate, ma soprattutto, i sottotitoli in diretta per gli incontri multilingua, la sfocatura dello sfondo e la chat tra i partecipanti. Proprio nell’ottica di integrarsi con l’ecosistema aziendale, Teams permette di partecipare ovunque ci si trovi e con diversi dispositivi: da desktop e da mobile, inclusi anche i sistemi audio Bluetooth.
In precedenza, chiamato Google Hangouts Meet, e parente stretto di Hangouts, è uno dei software della piattaforma per l’ufficio messa a punto da Google, la G Suite. In qualità di brand lanciato molto di recente, punta a essere il top di gamma per le necessità aziendali, con un’interfaccia molto agile e veloce e la possibilità di includere molte persone in una stessa call, facilitando anche le relazioni con i clienti e gli esterni. Nella pratica, questo si traduce nella possibilità di partecipare agli incontri tramite browser, senza software da installare, e nell’aggiunta di un numero telefonico da chiamare per consentire la partecipazione via audio di chi è in viaggio o ha problemi di stabilità della connessione.
Oltre alle app dei vari store, Meet può anche funzionare con i sistemi Cisco, Lifesize e Polycomm, garantendo una larga adattabilità alle diverse configurazioni hardware. I prezzi sono competitivi e vantaggiosi rispetto a buona parte della concorrenza, e l’accessibilità della piattaforma è garantita anche dall’appartenenza al mondo Google, che assicura una perfetta integrazione con Calendar. Ciascun membro del gruppo di lavoro può condividere file fino a un totale di 1 terabyte, mentre gli ospiti (che accedono gratuitamente alla piattaforma) hanno un limite per la dimensione massima dei file fissata a 2 gigabyte.
È un sistema di videochiamata che si propone come futuristico, pensato per un ambiente di lavoro moderno, sviluppato da una società nata nel 2009, e che punta a una piattaforma basata su cloud con ottima interoperabilità. Partiamo da un suo difetto: non ha un livello d’uso gratuito, eccezion fatta per la prova iniziale di 30 giorni, e prevede tre possibili fasce di prezzo a fatturazione mensile o annuale. Nella versione più semplice, ammette fino a 50 partecipanti, che possono connettersi sostanzialmente da qualunque dispositivo esistente. Tra le funzionalità include la possibilità di registrare le chiamate, il loro salvataggio in cloud e una dashboard di gestione. E in generale il numero di partecipanti può essere alzato fino a 150 con tanto di connessione con i sistemi di sala (accessibile tramite l’espansione software BlueJeans Events). Tuttavia, tutte le opzioni in più rispetto al pacchetto base prevedono un sovrapprezzo.
Più che sulle funzionalità dell’interfaccia, BlueJeans punta sulla qualità delle trasmissioni. Ad esempio, permette la connessione audio gratuita via telefono da 40 Paesi nel mondo, e include anche il Dolby surround con eliminazione del rumore di fondo per rendere più immersivi i meeting in modalità phygital, con una parte dei partecipanti in presenza e degli altri da remoto. Infine, una piccola curiosità semantica: il nome dell’app è stato scelto dai fondatori perc “è comoda e casual come un paio di jeans”.
Ha come caratteristica fondamentale l’essere mobile-friendly, e come tutti fornisce conferenze audio e video, più la condivisione dello schermo. Ogni videochiamata può essere, non solo presenziata, ma anche organizzata e impostata dallo smartphone (a differenza di molte delle alternative). Gli inviti sono particolarmente semplici e rapidi, ed è possibile impostare la qualità delle immagini in base alle necessità. La buona usabilità da mobile resta senza dubbio il punto di forza principale ed ha fatto guadagnare a GoToMeeting ottime recensioni degli store di applicazioni.
I piani a pagamento base permettono di raggiungere i 250 partecipanti, mentre con gli abbonamenti aziendali più completi si può salire fino a quota 3mila. Esiste anche una modalità di prova gratuita, valida per due settimane. Il sistema di calendarizzazione delle video chiamate è compatibile con Office 365, G Suite, Salesforce e Slack. Per ogni chiamata, è possibile prendere appunti in tempo reale, incorporarli e salvarli nella trascrizione della riunione. Oltre al salvataggio video, poi, si possono anche salvare le slide condivise ed esportarle in pdf. Per chi è alla ricerca di una soluzione che includa anche il protocollo VoIP, ossia voce tramite connessione internet, esiste una versione alternativa chiamata GoToConnect.