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Legge di Bilancio, le novità per le imprese

Finanza e Pagamenti

08 Febbraio 2021

American Express

Gli interventi inseriti nella Manovra finanziaria (legge 178/20) cercano di continuare sulla strada già intrapresa delle agevolazioni come “Transizione 4.0” o l’accesso al credito facilitato, e allo stesso tempo introducono misure di supporto come l’alleggerimento delle perdite sui bilanci o incentivi all’aggregazione delle imprese. Ma vediamo più nello specifico di cosa si tratta, considerando che molte disposizioni approvate a dicembre hanno bisogno della cosiddetta fase 2, e cioè l’adozione di provvedimenti di dettaglio. Per la Legge di Bilancio nella sua totalità ne sono previsti almeno 180.
 
A battesimo sei fondi per il rilancio.
La Legge di Bilancio punta molto sull’azione dei fondi, una sorta di salvadanaio da cui attingere risorse per obiettivi specifici. Ne tiene a battesimo sei e ne potenzia altri. Limitandoci a quelli pensati per le imprese, nasce il Fondo a sostegno dell’impresa femminile, con una dotazione di 20 milioni di euro, di durata biennale, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile. Si punta poi alla creatività delle imprese con un fondo apposito (Fondo per le piccole e medie imprese creative), da 20 milioni, per ciascuno degli anni 2021 e 2022, con l’obiettivo di sostenere le imprese creative, attraverso la concessione di contributi, l’agevolazione nell’accesso al credito e la promozione di strumenti innovativi di finanziamento. La competitività delle imprese è aiutata anche con il Fondo di investimento in settori specifici, come aeronautico nazionale, chimica verde e componentistica per la mobilità elettrica e produzione energia da fonti rinnovabili. C’è poi anche un Fondo per contributi a fondo perduto per le imprese non industriali situate in comuni dove, nel corso del 2020, si sono verificate interruzioni alla viabilità.
 
Si guarda anche ai mercati esteri con la creazione di un Fondo per la promozione integrata che eroga cofinanziamenti a fondo perduto per le imprese esportatrici. La parte del leone, in quanto a capienza di fondi, la fa il Fondo emergenziale per il sostegno delle attività produttive maggiormente colpite dalle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il Fondo è destinato al rifinanziamento delle misure di sostegno economico-finanziarie già adottate nel corso del 2020 ed ha una dotazione di 3.800 milioni di euro per il 2021.
 
Inoltre, come detto, sono potenziati i fondi già esistenti attraverso l’incremento delle risorse già presenti. È il caso, ad esempio, del Fondo per la crescita sostenibile, con 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2035. Tale incremento viene destinato al finanziamento degli accordi per l’innovazione, sottoscritti dal Ministro dello Sviluppo Economico con le regioni, le province autonome, le altre amministrazioni pubbliche eventualmente interessate e i soggetti proponenti per sostenere interventi di rilevante impatto tecnologico in grado di incidere sulla capacità competitiva delle imprese anche al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e accrescere la presenza delle imprese estere nel territorio nazionale. Tre milioni di euro, per il solo 2021 anche al Fondo a sostegno del venture capital, al fine di sostenere investimenti in capitale di rischio in progetti di imprenditoria femminile ad elevata innovazione, ovvero a contenuto di innovazione tecnologica.
 
Liquidità e incentivi.
Si gioca sulle proroghe degli strumenti in essere. La principale misura è quella che vede la possibilità fino al 30 giugno (nuovo termine, il precedente spirava il 31 dicembre 2020) dell’operatività dell’intervento straordinario in garanzia di SACE a supporto della liquidità delle imprese colpite dalle misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 (cd. “Garanzia Italia”). La proroga è accompagnata dalla previsione di un maggior tempo per la durata dei finanziamenti concessi.
Si passa, più precisamente, da 10 a 15 anni, su richiesta dell’interessato, della durata dei finanziamenti concessi dal Fondo per le piccole e medie imprese, senza valutazione e con garanzia al cento per cento, in favore di PMI e persone fisiche esercenti, attività di impresa, arti o professioni, nonché associazioni professionali e società tra professionisti, agenti e subagenti di assicurazione e broker la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza Covid-19. Si ricorda, solo per dare una dimensione dell’utilizzo dei canali menzionati, che, al 27 gennaio, il contatore di Banca di Italia ha registrato oltre 2,7 milioni di domande di adesione alle moratorie su prestiti, per un valore di circa 300 miliardi, ed è stata superata la quota di 128 miliardi per le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Mentre attraverso lo strumento di Garanzia Italia di SACE sono state concesse garanzie per 20,9 miliardi di euro, per un totale di 1.449 operazioni.
 
La possibilità di accesso al credito agevolato è riconosciuta anche per le società di agenti in attività finanziaria, per le società di mediazione creditizia, nonché per le società che svolgono le attività di periti e liquidatori indipendenti delle assicurazioni. Per queste figure professionali e imprenditoriali, si può accedere fino al 30 giugno 2021 ai benefici di sostegno finanziario alle micro, piccole e medie imprese colpite dall’epidemia di Covid-19 e all’intervento del Fondo centrale di garanzia PMI ai sensi dell’articolo 13 del Decreto-Legge n. 23 del 2020 (cd. Decreto Liquidità).
L’estensione dell’operatività della garanzia SACE è stata prevista anche a beneficio di imprese con un numero di dipendenti non inferiore a 250 e non superiore a 499 (cd. mid-cap), cui sono concesse garanzie a titolo gratuito e fino alla copertura del novanta per cento del finanziamento, per un importo massimo garantito fino a 5 milioni di euro (comma 209). Fino al 28 febbraio 2021 le garanzie a favore delle imprese cd. “mid cap” continuano a essere concesse dal Fondo di garanzia PMI. Sempre per quanto riguarda la rete di SACE, in legge di bilancio è stata approvata la proroga al 30 giugno 2021 della norma che autorizza SACE S.p.A. a concedere – in favore delle imprese di assicurazione dei crediti commerciali a breve termine, autorizzate all’esercizio del ramo credito – una garanzia pari al 90% degli indennizzi generati dalle esposizioni relative a crediti commerciali maturati dal 19 maggio 2020 fino al 31 dicembre. Inoltre, fino al 30 giugno 2021 la possibilità di accesso delle misure per l’apertura di credito e concessione di prestiti non rateali o prestiti e finanziamenti a rimborso rateale alle micro, piccole e medie imprese.
 
Interventi sugli assetti societari e incentivi.
Un’importante previsione, in ambito di struttura societaria, è quella che introduce una sospensione degli obblighi in tema di perdita del capitale sociale in relazione alle perdite verificatesi nel corso degli esercizi chiusi entro il 31 dicembre 2020. Per queste situazioni è introdotta la proroga del termine entro il quale la perdita deve risultare diminuita a meno di un terzo al quinto esercizio successivo. La norma è stata considerata una boccata d’ossigeno per le imprese.
 
Nell’ambito di un più ampio rafforzamento del programma Transizione 4.0 diretto ad accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e di sostenibilità ambientale, e per rilanciare il ciclo degli investimenti penalizzato dall’emergenza legata al Covid-19, sarà possibile usufruire dell’estensione della disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, potenziando e diversificando le aliquote agevolative, incrementando le spese ammissibili e ampliandone l’ambito applicativo, fino al 31 dicembre 2022.
 
Un altro obiettivo appare essere quello di favorire l’aggregazione delle imprese, per migliorarne le capacità di stare sul mercato. Si ricordano in questo senso il mantenimento del credito di imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese, fino al 31 dicembre 2021, prorogando anche in questo caso il termine di utilizzo. Si punta poi a potenziare i processi di aggregazione aziendali realizzati attraverso fusioni, scissioni o conferimenti da azienda. È presente un meccanismo di agevolazioni per i piani deliberati entro il 2021. In particolare, il soggetto risultante dall’operazione straordinaria, il beneficiario e il conferitario potranno trasformare in credito d’imposta una quota di attività per imposte anticipate riferite a perdite fiscali ed eccedenze ACE (Aiuto alla Crescita Economica).
 
Infine, ulteriori agevolazioni sono state introdotte per lo sviluppo del mercato dei PIR (Piano Individuale di Risparmio) cercando di coinvolgere le PMI. La legge di bilancio 2021 prevede un credito di imposta pari alle eventuali minusvalenze derivanti dagli investimenti qualificati effettuati entro il 31 dicembre 2021, a condizione che gli stessi siano detenuti per almeno cinque anni. Il credito d’imposta in esame è utilizzabile, in dieci quote annuali di pari importo, nelle dichiarazioni dei redditi a partire da quella relativa al periodo d’imposta in cui le componenti negative si considerano realizzate ovvero in compensazione mediante il modello F24.

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