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Influencer Marketing: che cos’è e quali sono le strategie più utili per sviluppare il proprio business.
Da anni internet e i social network aiutano le imprese a potenziare il proprio business e a fidelizzare i propri clienti. Ma scendere in campo da soli non basta. Molte aziende si affidano agli influencer per far conoscere i propri prodotti e indirizzare le scelte dei consumatori. Questa strategia si chiama Influencer Marketing e offre molte potenzialità, soprattutto per quelle PMI propense a digitalizzare le proprie operazioni aziendali. Per aiutare queste imprese a cogliere le molteplici opportunità della digitalizzazione, American Express ha lanciato “Digitalize PMI”, una piattaforma che aiuta a espandere il proprio business sui nuovi mercati, a migliorare la propria reputazione online e a organizzare il lavoro da remoto. A queste soluzioni si affiancano le Carte Business American Express che permettono di gestire al meglio il proprio business grazie a coperture assicurative, premi e vantaggi fiscali.
Come funziona l’Influencer Marketing
L’Influencer Marketing sfrutta la fiducia che gli influencer – personalità molto attive sui social, talvolta esperti in una particolare nicchia di attività – si sono guadagnati agli occhi dei loro follower e la loro capacità di indirizzarne i comportamenti. È fondamentale individuare l’influencer e la piattaforma giusta affinché la strategia abbia successo. Ogni settore ha infatti un proprio pubblico e i social più adatti per comunicare.
Instagram, Youtube, Tik Tok: a chi affidarsi?
Instagram per esempio, ha un enorme seguito sui temi della moda, dei viaggi, del cibo in tutte le sue declinazioni, del fitness e benessere e della bellezza. Tra le tematiche più in voga troviamo anche psicologia e mental coaching, digital marketing e innovazione. YouTube è uno dei maggiori canali per tutto ciò che è automotive, DYI, tecnologia, con un target che cerca tutorial, video-recensioni e how-to informativi, che spesso precedono l’acquisto di un prodotto. Tik Tok si sta sempre più diffondendo come piattaforma seguita dai giovanissimi.
Primo step: selezionare i propri canali
Prima di ingaggiare l’influencer a cui ci si vuole affidare è necessario selezionare il canale giusto in base al proprio target di utenti e al risultato che si vuole ottenere. Per esempio, per lanciare un nuovo prodotto food ci si potrebbe affidare a Instagram per ottenere recensioni, stories e dirette con i food-blogger più in voga. In alternativa, si potrebbe dare un taglio divertente ai messaggi e raggiungere i giovanissimi su TikTok. Su Youtube, invece, si potrebbero mostrare tutorial dedicati.
Meglio i macro o i micro-influencer?
Bisogna tenere presente che un influencer molto seguito su una piattaforma potrebbe non avere lo stesso seguito su un’altra. Il primo step, quindi, dovrebbe essere stabilire il proprio budget e cercare i profili più in linea con il proprio prodotto o servizio. Non sempre il macro-influencer costosissimo è la scelta giusta: per prodotti molto di nicchia potrebbero essere più indicati i nano-influencer o i micro-influencer, personaggi specializzati su un argomento, con un alto engagement rate.
Parola d’ordine: fiducia
Una volta scelta la piattaforma, il trend-setter da coinvolgere e comunicate le linee guida da seguire, è consigliato lasciare massima libertà creativa ed espressiva senza pretendere di guidarne ogni azione. Ciascun influencer ha infatti il proprio stile comunicativo e proprio per questo piace ai suoi follower.
Ogni obiettivo ha la sua strategia
L’importante è avere chiaro l’obiettivo che si vuole raggiungere. Se lo scopo è fare awareness su una nuova linea di prodotti occorrerà veicolare il messaggio desiderato attraverso i formati social più adatti. Se, invece, si vuole potenziare la lead generation – far acquistare un articolo, far scaricare un’app, far compilare un form – bisognerà mettere in campo attività più orientate all’affiliate marketing, corrispondendo per esempio all’influencer una fee per ogni conversione ottenuta.
Misurare l’efficacia della campagna
Una volta avviata la campagna, è bene monitorarne l’efficacia. Lo si può fare, per esempio, facendo veicolare ai testimonial un codice sconto dedicato alla propria fanbase. Basterà poi tracciare quante volte è stato utilizzato per avere un quadro di dettaglio sul proprio operato.
Rispettare le normative
È importante rispettare le normative vigenti che impongono di esplicitare il carattere “a pagamento” di queste collaborazioni: basta inserire la dicitura “branded content”. Di solito sono le stesse piattaforme social a suggerirne l’inserimento quando l’algoritmo rileva un contenuto di natura promozionale.
L’importanza di dare un boost media alle proprie campagne di Influencer Marketing
Affidarsi solo agli influencer non basta. È bene prevedere un piano di sponsorizzazione che includa anche i contenuti pubblicati dagli influencer al fine di ottimizzare la campagna e raggiungere il target che ci si è prefissati. Si può scegliere per esempio di mostrare gli annunci con maggiore frequenza alle persone che con più probabilità potrebbero essere interessate a un determinato prodotto o servizio. È possibile settare campagne paid direttamente dalle principali piattaforme social, creando o collegando il proprio account pubblicitario e impostando il proprio strumento di pagamento preferito.