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Mercati globali. il distretto toscano del cuoio sbanca in svizzera, il polo aeronautico lombardo punta su islamabad
Firenze, Varese, Siena, Cuneo e La Spezia. Sono queste le cinque “piccole” province che nei primi nove mesi del 2017 hanno messo a segno performance particolarmente brillanti sul fronte delle esportazioni. In altre parole, si sono rivelati dei veri e propri outsider rispetto al passato. In questi territori vengono prodotti, nell’ordine, i beni in cuoio e pelletteria del sistema moda, aerei ed elicotteri, farmaci, automobili e, per finire, i derivati del petrolio. I mercati di destinazione spaziano dalla Svizzera al Pakistan, passando per la Tunisia. Torino, Milano, Frosinone, Firenze e Ascoli Piceno sono invece le province campioni, che confermano – la loro è una costante nel tempo – una spiccata vocazione all’internazionalizzazione. Le loro peculiarità sono legate all’industria, all’auto e al comparto farmaceutico.
La maggiore parte della produzione di questi distretti raggiunge i mercati di Cina, Usa e Francia. È quanto rivela un’elaborazione dello StudioBo, che analizza i dati Istat incrociandoli con i flussi doganali per individuare quei territori che meglio si proiettano all’estero e verso quali mercati. «Continua la fase di crescita diffusa del commercio estero e nel terzo trimestre 2017 il 77% delle province ha registrato incrementi tendenziali dell’export – premette Marcello Antonioni, economista di StudioBo, che ha elaborato la classifica -. In particolare questo trend riguarda la totalità delle province del Nordest e la netta maggioranza, vicino al 90%, di quelle del Nordovest». Tra gli outsider spicca Firenze e il suo distretto del cuoio, che ha venduto in Svizzera ben 173 milioni di prodotti finiti. Questa ottima performance è legata alla presenza nella Confederazione degli hub logistici di diversi brand del lusso, in particolare delle maison francesi.
«Nei primi nove mesi del 2017 le vendite dall’Italia hanno segnato una crescita di ben trenta punti percentuali», segnala Antonioni. È aumentato di quasi 80 milioni il valore delle calzature made in Tuscany, quasi sempre fatte a mano o artigianali, che raggiungono la Svizzera. Anche l’exploit di Varese verso il Pakistan ha una sua chiave di lettura. Dal 2016 il governo di Islamabad acquista da AgustaWestland, società controllata da Leonardo-Finmeccanica, elicotteri per compiti di trasporto ed elisoccorso prodotti nel polo varesino. Valgono invece quasi 50 milioni le Maserati costruite nello stabilimento Fca di Grugliasco, in provincia di Cuneo, vendute sul mercato tedesco. Sempre nella zona lo stabilimento Michelin di Cuneo, dove la multinazionale francese ha recentemente investito 120 milioni, serve i costruttori di auto tedeschi. A breve distanza ecco la fabbrica di Villanova d’Asti della Rft, società che fa capo alla multinazionale svedese Skf. Da qui cuscinetti a sfera e altri articoli tecnico-industriali raggiungono invece gli Stati Uniti.
Nel comparto farmaceutico da Siena e Firenze è aumentato l’export verso la Spagna mentre da Catania, dove Pfizer è attiva con un importante sito produttivo, si serve il mercato cinese. La Cina negli ultimi tempi ha anche accelerato gli acquisti di macchinari dalla provincia di Vicenza e di marmo da Carrara. Non mancano poi i casi di eccellenza che riguardano i settori automotive, farmaceutico e il sistema moda. Da Torino il Suv Maserati Levante e altri modelli della casa del tridente prodotti da Mirafiori viaggiano verso i nuovi ricchi della Cina. Lo stabilimento Sevel nel chietino, joint venture tra Fca e Psa Peugeot Citroën, costruisce veicoli leggeri venduti in Francia.
Nel farmaceutico, secondo i dati dello StudioBo, il valore delle esportazioni dalle province di Milano, Monza e Brianza, Frosinone, Firenze e Ascoli Piceno verso Usa, Germania, Francia, Svizzera, Belgio nei primi tre trimestri 2017 è complessivamente cresciuto di altri 651 milioni. Nel manifatturiero dall’hinterland milanese c’è stato lo sprint del segmento elettrotecnica verso il Regno Unito e di caldaie e cuscinetti a sfera verso l’Arabia Saudita. Da Hong Kong, hub logistico per le piazze del Far East, c’è stato un aumento degli ordini per il distretto orafo di Valenza e la pelletteria.