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L’importanza della proprietà intellettuale per le Pmi

Innovazione

11 Gennaio 2023

American Express

Secondo un’indagine condotta dall’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) solo il 10% delle piccole e medie imprese europee è titolare di marchi e brevetti. Sfruttare queste risorse, però, porta a numerosi vantaggi, come il miglioramento della reputazione e maggiori prospettive commerciali a lungo termine. E la stessa UE mette a disposizione fondi e assistenza per avviare le domande di registrazione

Secondo l’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale, incaricato di gestire i marchi e i disegni comunitari, solo il 10% delle piccole e medie imprese del Vecchio Continente è titolare di diritti registrati. Si tratta di tutti quei beni che sono frutto di un’attività creativa, come le invenzioni industriali, le opere artistiche, i marchi (anche sonori, multimediali e olografici) e i brevetti. 

I motivi di una percentuale così bassa

La mancata registrazione è innanzitutto da attribuire all’errata concezione da parte di un elevato numero di imprese (il 35%) che non ci siano vantaggi concreti. Circa il 20%, inoltre, non ritiene le proprie risorse così innovative da essere idonee per la registrazione. Ma si segnalano anche conoscenze insufficienti.

Tra la bassa percentuale di Pmi che, invece, ha scelto di fare domanda vi è principalmente la volontà di prevenire la contraffazione ma anche quella di aumentare il valore dell’immagine e del brand.

Perché è importante la registrazione di marchi e brevetti

Al contrario di quanto si crede, però, secondo l’EUIPO il 93% delle piccole e medie imprese che dispone di diritti di proprietà intellettuale ha registrato un impatto positivo sull’attività. Il principale beneficio, per il 60% delle aziende valutate, consiste nel miglioramento della reputazione e dell’immagine. Seguito da una maggiore protezione della proprietà intellettuale (58%) e da migliori prospettive commerciali sul lungo termine (48%).

Non solo: essere titolari di questi diritti ha anche una correlazione positiva con i risultati economici. Queste imprese generano infatti entrate superiori, pari al 68% in più, di chi non detiene diritti, e riconoscono di aver ottenuto profitti economici proprio grazie ai marchi e ai brevetti registrati.

Come fare domanda

La registrazione si effettua per via telematica, direttamente sul sito dell’EUIPO, che fornisce anche definizione ed esempi di ciò che può essere registrato.

Così, un marchio dell’Unione Europea (MUE) conferisce diritti esclusivi in tutti gli Stati membri, attuali e futuri. È valido per 10 anni, può essere rinnovato indefinitamente, ogni volta per un decennio e secondo quanto riportato sul portale prevede un costo di registrazione che parte da 850 euro. Gli stessi diritti sono garantiti per un disegno o modello comunitario registrato (DMC) ma in questo caso la validità è di cinque anni e può essere rinnovato per 25 anni.

Gli incentivi

Per incentivare le Pmi a registrare i diritti di proprietà intellettuale, l’EUIPO e la Commissione Europea hanno anche ideato il fondo “Ideas Powered for business”, che viene rinnovato annualmente e mette a disposizione una serie di sovvenzioni finanziarie (come il rimborso delle tasse) e di servizi di assistenza. Attualmente è in fase di preparazione quello per il 2023, mentre nell’anno precedente hanno presentato domanda 20.000 società.

A cura di OFNetwork

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