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Il grande sorpasso avverrà nel 2019.
Il prossimo anno infatti, secondo lo studio Pwc Entertainment&Media Outlook 2018-2022, la pubblicità televisiva, che al momento rimane leader in termini di fatturato, subirà il sorpasso da parte dell’internet advertising. I dati per il 2017 intanto fotografano un mercato che ha registrato ricavi per 8,1 miliardi di euro, in crescita del 2,8% rispetto all’anno precedente.
Nei prossimi cinque anni, i ricavi aumenteranno con un tasso annuo di crescita medio (Cagr) del 4,0%, che porterà al superamento della soglia dei 9 miliardi di euro nel 2020. In questo contesto, i ricavi pubblicitari da Internet, crescendo ad un Cagr del 9,7%, raggiungeranno i 4,2 miliardi nel 2022. Intanto, a livello globale, Google rimane saldamente al primo posto come quota di mercato della pubblicità online.
Secondo un recente studio della società di ricerche eMarketer, il colosso di Mountain View chiuderà il 2018 con una market share pari al 37,1%, nettamente avanti rispetto a Facebook, al 20,6%, e ad Amazon al 4,15%. Il gruppo di Jeff Bezos sta guadagnando rapidamente terreno ma rimane comunque ben lontano dalle posizioni di vertice. Intanto Google, secondo i dati raccolti da due software house, Cliqz e Ghostery, è quella che ha saputo meglio rispondere all’introduzione della nuova legislazione sulla protezione dei dati sensibili entrata in vigore nei mesi scorsi (la General Data Protection Regulation). Google sarebbe infatti l’unica azienda ad aver accresciuto la propria audience utilizzando i tracker degli utenti. L’analisi delle aziende si è concentrata sulla diffusione nelle pagine Web dei tracker, vale a dire gli script di monitoraggio utilizzati a fini pubblicitari e di ottimizzazione. E secondo i dati raccolti da Cliqz e Ghostery, l’unico fornitore di traccianti a essere ancora in “attivo” dopo l’arrivo del Gdpr sarebbe proprio Google.