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Notifiche degli atti fiscali ai tempi supplementari

Finanza e Pagamenti

01 Luglio 2020

American Express

Gli atti che l’Agenzia delle Entrate dovrà emettere agli esiti di procedure di verifiche e controlli, in scadenza nel 2020, seppur emanati entro il dicembre 2020, potranno essere notificati fino al 31 dicembre 2021. L’extra time per il fisco arriva dal decreto Rilancio (dl 34/20) e consente agli uffici di non vanificare l’azione di recupero di base imponibile in presenza di irregolarità fiscali. Più precisamente, gli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica, per i quali i termini di decadenza scadono tra l’8 marzo 2020 ed il 31 dicembre 2020, sono emessi entro il 31 dicembre 2020 e sono notificati nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 31 gennaio e il 31 dicembre 2021. Non si procede agli invii di una serie di atti, di comunicazioni e inviti, elaborati o emessi anche se non sottoscritti entro il 31 dicembre 2020. Inoltre, i termini di decadenza per la notificazione delle cartelle di pagamento, relative a una serie di dichiarazioni, sono prorogati di un anno. Il costo dell’operazione per le casse dello stato è pari a 205 milioni di euro.
 
 
In un precedente provvedimento (dl cura Italia) dl 18/20 era stato stabilito che, proprio per evitare intoppi negli ingranaggi del recupero dell’Agenzia delle Entrate, quest’ultima poteva godere di ben due anni in più per concludere gli accertamenti rispetto quelli standard riconosciuti dalle disposizioni fiscali (5 anni dalla presentazione della dichiarazione, 7 in caso di omessa dichiarazione). Ma il disequilibrio a favore del Fisco aveva sollevato molte obiezioni, tanto che la disposizione è stata abrogata quando il decreto cura Italia è stato convertito in legge.
 
 
Di fronte al rischio, però, di una indigesta raffica di notifiche a partire da giugno, quantificata in 8,5 milioni di atti per la sola Agenzia delle Entrate, il legislatore è intervenuto nuovamente con questa soluzione di compromesso scindendo la data di emissione dell’atto (entro dicembre 2020 quelli in scadenza) e la data di notifica (entro il 31 dicembre 2021).
 
 
È una deroga, dunque, alla regola generale della decadenza maturata durante la sospensione che consente all’Agenzia delle Entrate di continuare ad esercitare la propria azione di recupero durante il congelamento di tutti i termini e attività di controllo dovute all’emergenza sanitaria (al momento la sospensione per adempimenti e versamenti già prorogati da marzo, è fino al 16 settembre 2020).
 
 
In questo periodo di stop, poi, i contribuenti, siano essi imprese o persone fisiche, non riceveranno:
 
 

 
 
Con riflessi anche sulle cartelle di pagamento. I termini di decadenza per la notificazione delle cartelle di pagamento sono prorogati di un anno per le dichiarazioni presentate nell’anno 2018, per le somme che risultano dovute a seguito dell’attività di liquidazione, per i controlli alle dichiarazioni dei sostituti d’imposta presentate nell’anno 2017. Così come per le dichiarazioni presentate negli anni 2017 e 2018, per le somme che risultano dovute a seguito dell’attività di controllo formale. Nel 2021 però non sono dovuti, laddove previsti, gli interessi per il ritardato pagamento e per gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo nel periodo compreso tra il primo gennaio 2021 e la data di notifica dell’atto.
 
 
Infine, accanto agli 8,5 milioni di atti congelati da parte dell’Agenzia delle Entrate, ce ne sono altri sospesi dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Si tratta di 5,5 milioni di cartelle: 3 milioni di cartelle di pagamento, (cartelle affidate a febbraio e a marzo), circa 2,5 milioni di atti della riscossione il cui invio, nei mesi di marzo aprile e maggio, era previsto dal piano annuale di produzione dell’Ente: 1,6 milioni di avvisi di intimazione interruttivi della prescrizione, 200mila avvisi di intimazione per la riscossione coattiva, 75mila atti di pignoramento presso terzi (soprattutto su stipendi e pensioni), 250mila comunicazioni di fermo amministrativo, 350mila solleciti di pagamento.

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