BUSINESS CLASS BY AMERICAN EXPRESS

Approfondimenti e spunti per far crescere il tuo business.

Per l’ortofrutta ancora troppe barriere

Smart Business

07 Marzo 2019

American Express

«La Pink Lady è la Ferrari delle mele!», dice con orgoglio una rappresentante di VoG Products, azienda del Trentino Alto Adige. In bella vista alla Messe di Berlino Fruit Logistica, la Pink Lady ha fatto quest’anno il suo debutto impacchettata fresca in fettine sottili: un nuovo prodotto che sta decollando in Italia e che VoG vuole portare in Germania. Ma non è questa la sola mela ad aver dominato la Messe. L’Italia vuole esportare di più tutte le sue mele e questa Fiera è il miglior trampolino di lancio per farlo. Fruit Logistica di Berlino è la principale fiera al mondo dell’ortofrutta: quest’anno ha ospitato 3.226 aziende espositrici provenienti da oltre 80 Paesi, con più di 78mila visitatori professionali da 130 Paesi. L’Italia è stata anche quest’anno il principale Paese espositore, con 527 aziende partecipanti, precedendo Spagna, Francia e Paesi Bassi.
 
«Dalla chiusura del mercato russo nell’estate del 2014, nessun nuovo mercato è stato aperto per le mele italiane», lamenta l’Alleanza cooperative italiane. «L’ultimo mercato per il quale le autorità italiane hanno negoziato l’accesso attraverso un protocollo bilaterale sono stati gli Stati Uniti, ormai nel lontano 2013 – dicono alla Confcooperative parlando a nome del mondo ortofrutticolo organizzato che commercializza più del 50% dell’intera produzione nazionale -. Nonostante gli operatori stiano lavorando con impegno assieme all’amministrazione nazionale alla creazione di nuovi sbocchi in Vietnam, Taiwan e Thailandia, purtroppo è ancora praticamente tutto fermo». Corre voce che alla Messe di Berlino si sia trovato un difficile accordo per far entrare infine il kiwi italiano in Cina: ma per mele e pere le barriere sanitarie e fitosanitarie restano alzate.
L’Italia ha grande potenziale per esportare di più tutti i suoi prodotti ortofrutticoli nel mondo.
Nei primi dieci mesi del 2018, le esportazioni dei prodotti ortofrutticoli italiani hanno toccato i 3,7 miliardi, in lieve flessione (-4,8%) rispetto allo stesso periodo del 2017 che è stata un’annata record. La Germania si conferma il mercato più importante per le esportazioni in questo settore, con una quota del 30% sul totale. La Germania ha importato dall’Italia nel periodo gennaio-novembre 2018 frutta fresca per un valore complessivo di 1,03 miliardi, in calo (-7,8%) rispetto al periodo in questione 2017 e verdura per un valore complessivo di 432 milioni di euro (gennaio-novembre 2018) equivalente a una riduzione del 5,2% rispetto a 2017. Il direttore di Ice Berlino, Fabio Casciotti, illustrando il progetto alla Fiera “Taste the Italian way of life” che ha esaltato anche la gastronomia, puntualizza: «La Germania rappresenta il primo mercato di sbocco dell’ortofrutta italiana a livello mondiale. Per l’intero 2018, il nostro export totale dovrebbe aggirarsi su 1,6 miliardi, con un leggero calo rispetto all’anno precedente. I prodotti maggiormente esportati sono mele e uve per la frutta, lattughe e carote per gli ortaggi».
Esportare di più: questo il motto dell’Italia in Fruit Logistica, una Fiera che oltre ai prodotti ortofrutticoli si occupa di sistemi tecnici e digitali, impianti per l’imballaggio, il confezionamento e il riciclaggio, i servizi di trasporto, logistici, doganali e di tracciabilità, e i servizi alle imprese.
«Si deve fare di più, molto di più, per spingere l’internazionalizzazione dei nostri prodotti ortofrutticoli», tuona Paolo Bruni, presidente del Centro Servizi Ortofrutticoli (Cso), puntuale protagonista alla Fiera berlinese. Cso è una società cooperativa che opera dal 1998: conta oggi più di 65 soci che esprimono lungo tutta la filiera industriale dell’ortofrutta un fatturato complessivo aggregato di oltre il 14% dell’ortofrutta italiana. «L’Italia produce circa 26 milioni di tonnellate di ortofrutta, fresca e trasformata: ne consuma circa 10 tonnellate: il resto è tutto da esportare, ma molti mercati continuano ad essere preclusi all’Italia», spiega Bruni, parlando dal Padiglione italiano (“Piazza Italia”) che quest’anno copre un’area di 50 mq. Il ministero dell’Agricoltura può fare da apripista per milioni di tonnellate di ortofrutta italiana in attesa di essere esportati: presente in tutti i tre giorni della fiera Alessandra Presce, grillina, sottosegretario al ministero delle Politiche agricole alimentari.
«È una piattaforma unica, ho visto imprese italiane arrivare qui alla Fruit Logistica di Berlino per internazionalizzarsi, e le ho viste decollare proprio qui e diventare grandi aziende – è la testimonianza di PierGoffredo Ronchi, direttore generale della delegazione per l’Italia a Messe Berlin -. Quest’anno la Fiera, che è stata inaugurata nel 1993, è dedicata all’innovazione, all’informazione e al business». E proprio nell’innovazione l’Italia ha brillato. Il premio Fruit Logistica Innovation Award, il principale premio del settore, è andato al “Kiwi a polpa rossa Oriental Red®” dell’azienda italiana Jingold. Al secondo posto la “Softripe® Ripening Technology” dell’azienda tedesca Frigotec, tecnologia di maturazione naturale delle banane e altri frutti tropicali.
L’ambasciatore d’Italia in Germania Luigi Mattiolo, commentando il premio, afferma: «Già oggi l’industria italiana è Paese leader in settori importanti dell’agricoltura di precisione e dell’Internet of Farming, che già oggi genera nel nostro Paese oltre un milione di Gigabyte ogni anno, per un mercato di oltre 100 milioni di euro ed oltre 300 applicativi “Made in Italy”. L’innovazione digitale nell’agroalimentare può garantire competitività a uno dei settori chiave dell’economia italiana, che contribuisce per l’11% al Pil e per il 9% all’export».
Al tradizionale padiglione italiano si è affiancato quest’anno il “Fruit Village”, promosso da un consorzio di operatori del Mezzogiorno. Infine, come nelle precedenti edizioni saranno presenti direttamente con propri padiglioni diverse Regioni Italiane (Alto Adige, con un’installazione molto importante sulle mele; Trentino, Veneto, Basilicata, Puglia, Sicilia, Lazio), e diversi aggregatori regionali (Mercati ortofrutticoli e all’ingrosso di Padova, Verona, Fondi, Agro Pontino, Salerno), nonché operatori nazionali (Italmercati, Alma e Unaproa).

ARTICOLI CORRELATI

Per trasformare un'azienda in una data-driven company c'è bisogno della data literacy ecco le strategie da mettere in atto
Smart Business
Per trasformare un’azienda in una data-driven company c’è bisogno della data literacy: ecco le strategie da mettere in atto

Per trasformare un’azienda in una data-driven company c’è bisogno della data literacy: ecco le strategie da mettere in atto La trasformazione digitale delle imprese richiede …

#business intelligence #data literacy #data-driven company
Strategia di gestione della catena di approvvigionamento qual è la migliore per la tua azienda?
Smart Business
Strategia di gestione della catena di approvvigionamento: qual è la migliore per la tua azienda?

Comprendere i vantaggi e gli svantaggi delle diverse strategie di gestione della catena di approvvigionamento aiuta un’impresa a compiere la scelta giusta. Per dare ai …

#strategia d'impresa #gestione della catena di approvvigionamento #ottimizzazione della supply chain
Spunti per Business Leader su come ridisegnare i processi e la governance legata alla sostenibilità
Smart Business
Spunti per Business Leader su come ridisegnare i processi e la governance legata alla sostenibilità

Ecologia, sostenibilità e trasparenza sono diventate imperativi irrinunciabili per un’economia moderna e capace di guardare avanti. Ecco la road map da seguire per le aziende …

#sostenibilità #governance #Business Leader
1 2 3 4 64