BUSINESS CLASS BY AMERICAN EXPRESS

Approfondimenti e spunti per far crescere il tuo business.

Perché c’è TikTok nel futuro dell’eSport

Smart Business

15 Giugno 2020

American Express

Per la maggior parte dei nati prima del 1990, sono due mondi totalmente sconosciuti: da una parte il social sviluppato da ByteDance e affollato da giovanissimi, intenti a condividere brevi clip musicali, dall’altra lo sport totalmente digitale in cui a 25 anni sei già considerato troppo vecchio per poter essere competitivo. Eppure, TikTok a fine maggio ha superato il traguardo dei 100 miliardi di dollari di valore, e gli eSport generano ogni anno ricavi superiori al miliardo, oltre ad avere una platea che tra pubblico e atleti sfiora il mezzo miliardo di persone a livello globale.
 
 
E a chi si domanda che cosa c’entri una piattaforma in cui si caricano video divertenti con i tornei internazionali di videogame, si può azzardare una risposta semplice: seppur molto diversi nelle modalità di interazione e nei modelli di business, si tratta di due universi basati sul digitale che condividono qualcosa di fondamentale, il pubblico.
 
 
Non si fanno i videogiochi su TikTok
 
 
Meglio evitare equivoci: l’app cinese non punta affatto a ospitare al proprio interno le partite e i tornei degli eSport, almeno per quanto se ne sa al momento. Anche perché per video-giocare serve di solito una postazione ben attrezzata, mentre per i social si preferisce lo smartphone. L’obiettivo, invece, è quello di intrecciare le trame delle due piattaforme, principalmente per scopi di promozione reciproca e di profilazione degli utenti a fini pubblicitari.
 
 
Fatto sta che è diventato notizia, in piena pandemia, l’annuncio dell’avvio di una gara eSport targata TikTok. L’hanno chiamata TikTok Cup, per non eccedere con la fantasia, è stata gestita dal famoso organizzatore di tornei digitali Collegiate StarLeague e ha avuto un montepremi niente male per quelli che agli occhi dei più sono ancora dei semplici giochi da ragazzini: 60mila dollari.
 
 
Dimensione dei pubblici alla mano, parrebbe che a guadagnarci di più sia il mondo eSport, dato che i suoi 500 milioni di affezionati sono appena la metà rispetto ai frequentatori di TikTok. Ma in realtà si tratta di una situazione win-win: portare gli atleti verso la piattaforma social vuol dire attrarre di conseguenza investimenti pubblicitari mirati, che del resto è proprio ciò su cui TikTok prospera.
 
 
Tanti big tutti assieme
 
 
Per capire l’intreccio di business che c’è dietro queste iniziative bisogna aggiungere che, oltre a TikTok e ai principali attori del mondo eSport, nel torneo è stata coinvolta la piattaforma di video streaming Twitch (per seguire in diretta o in differita le partite) e 4 dei brand mondiali di videogiochi più in voga del momento, ossia Fortnite, League of legends , Rocket league e Counter-strike: global offensive.
 
 
Come torneo di lancio, la gara è stata aperta solo a studenti delle scuole superiori o universitari iscritti negli Stati Uniti. Ma il contest per il video più bello pubblicato su TikTok mentre si fanno i videogiochi è esteso a livello globale. Basta usare l’hashtag #TikTokCupContest.
 
 
In tutto ciò, l’Italia non resta a guardare. Visti i 7 milioni di nostri connazionali già iscritti al social cinese, l’Osservatorio Italiano ESports (OIES) ha iniziato a studiare sistematicamente l’attività italiana su TikTok, proprio per capire come sfruttare il grande bacino d’utenza per portare persone – e quindi investimenti – verso il settore degli sport elettronici.
 
 
Anche per il Belpaese, infatti, la stragrande maggioranza dell’utenza è della generazione Z, nata tra il 1995 e il 2010. Persone che da questa fetta di internet cercano soprattutto svago e divertimento. Pure da noi gli eSport sono quelli che hanno più da guadagnarci in visibilità. Si stima, infatti, che i praticanti più o meno regolari di competizioni video-ludiche siano un milione e mezzo, dunque meno di un quarto rispetto a chi guarda e pubblica video danzanti su TikTok.

ARTICOLI CORRELATI

Per trasformare un'azienda in una data-driven company c'è bisogno della data literacy ecco le strategie da mettere in atto
Smart Business
Per trasformare un’azienda in una data-driven company c’è bisogno della data literacy: ecco le strategie da mettere in atto

Per trasformare un’azienda in una data-driven company c’è bisogno della data literacy: ecco le strategie da mettere in atto La trasformazione digitale delle imprese richiede …

#business intelligence #data literacy #data-driven company
Strategia di gestione della catena di approvvigionamento qual è la migliore per la tua azienda?
Smart Business
Strategia di gestione della catena di approvvigionamento: qual è la migliore per la tua azienda?

Comprendere i vantaggi e gli svantaggi delle diverse strategie di gestione della catena di approvvigionamento aiuta un’impresa a compiere la scelta giusta. Per dare ai …

#strategia d'impresa #gestione della catena di approvvigionamento #ottimizzazione della supply chain
Spunti per Business Leader su come ridisegnare i processi e la governance legata alla sostenibilità
Smart Business
Spunti per Business Leader su come ridisegnare i processi e la governance legata alla sostenibilità

Ecologia, sostenibilità e trasparenza sono diventate imperativi irrinunciabili per un’economia moderna e capace di guardare avanti. Ecco la road map da seguire per le aziende …

#sostenibilità #governance #Business Leader
1 2 3 4 64