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Sono ancora un milione e 653 mila le piccole e medie imprese italiane che non dispongono di coperture assicurative. Ma aumenta l’importanza di proteggersi dai pericoli emergenti, come quelli, ad esempio, legati alla sicurezza informatica, per via di un numero sempre in aumento di attacchi cyber
Secondo un recente studio condotto da Crif (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria, società privata che gestisce un sistema di informazioni creditizie), IIA (Italian Insurtech Association) e Nomisma (azienda specializzata in ricerche di mercato e consulenze) dal titolo “Next Level for Insurance – SME Segment”, sono 1 milione e 653 mila le piccole e medie imprese italiane non assicurate: quasi il 40% del totale. E anche se la pandemia e l’emergenza sanitaria hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza degli imprenditori, le coperture sottoscritte sono ancora molto più contenute, in termini di spesa annuale, rispetto alla media internazionale (nel dettaglio: 14mila euro contro i 22.600 euro). Un problema significativo, soprattutto se si considera che le minacce che rischiano di mettere in crisi il fatturato sono in costante aumento e arrivano da più fronti.
Secondo l’Ivass (l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), per esempio, le polizze più diffuse tra le piccole imprese italiane sono quelle che tutelano dai danni per incendio e furto (94%). Seguono le soluzioni di responsabilità civile verso terzi e nei confronti dei dipendenti (93%). Solo il 68% delle società ha stipulato una copertura contro i rischi naturali e climatici, che è, invece, una delle principali minacce da cui difendere la produzione e l’attività. Basti pensare che un recente studio condotto da Crif e Red (società specializzata nello sviluppo di prodotti e servizi nel campo della valutazione dei rischi indotti da eventi naturali estremi) stima che almeno un’impresa italiana su tre è oggi esposta al rischio di perdite economiche significative direttamente collegabili ai fenomeni naturali. Entro il 2050, poi, queste perdite aumenteranno di circa il 10%.
Anche i rischi che viaggiano sul web e si manifestano sotto forma di attacchi hacker sono poco coperti. Solo il 21% delle aziende sceglie di tutelarsi, sebbene si tratti di un’emergenza sempre più reale: negli ultimi anni, infatti, le vittime privilegiate dei cybercriminali di internet sembrano essere proprio le piccole e medie imprese.
A cura di OFNetwork