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Pmi oltre la crisi con investimenti «verdi»

Smart Business

16 Novembre 2017

American Express

Più di un’impresa su quattro in Italia, dall’inizio della crisi, ha scommesso sulla green economy e grazie a questo investimento è diventata più competitiva. Sono infatti 355mila le aziende italiane tra industria e servizi (il 27,1% del totale) che dal 2011 hanno investito in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. E i risultati si fanno vedere con performance migliori, rispetto alle altre imprese, su fatturato, occupazione ed export. Più in generale in Italia si contano quasi 3 milioni di green jobs (il 13,1% degli occupati) con 320mila nuove assunzioni previste entro l’anno che contribuiscono a generare 195,8 miliardi di euro di valore aggiunto.
A mettere in fila i numeri aggiornati dell’economia verde è «GreenItaly 2017», l’ottavo Rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere. Il tema della green economy si lega a doppio filo con il piano industria 4.0. Non è un caso – secondo una indagine contenuta nel rapporto su 500 medie imprese – che un’azienda su quattro tra quelle che investono su prodotti e tecnologie verdi preveda un aumento dei posti di lavoro per effetto della nuova rivoluzione industriale. E ben il 62% di questa platea ha programmato attività di formazione su economia digitale e industria 4.0.
Guardando alla geografia degli eco-investimenti, si registra che molte delle imprese green si trovano nelle regioni del Nord ma la loro presenza è diffusa su tutto il territorio nazionale. La Lombardia è infatti la regione con il maggior numero di imprese green, seguita dal Veneto, il Lazio, l’Emilia Romagna e la Toscana. Analogamente la maggioranza dei green jobs in Italia si concentra in Lombardia, dove troviamo 81.620 occupati (circa il 26% del totale nazionale), seguita a distanza dal Lazio, con 33 mila occupati verdi, dall’Emilia Romagna con 32 mila, quindi dal Veneto con 31 mila e il Piemonte con 24 mila.
«Questo rapporto che sviluppiamo insieme a Symbola conferma che la green economy è da anni sinonimo di competitività», ha spiegato il presidente di Unioncamere Ivan Lo Bello. Mentre per il presidente di Symbola Ermete Realacci bisogna andare sempre più verso una economia che «incroci innovazione e qualità con valori di coesione sociale, ricerca e tecnologia con design e bellezza, industria 4.0 e antichi saperi».

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