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Taglio del cuneo, industria 4.0 e infrastrutture sono le tre priorità che il mondo dell’economia sollecita all’attenzione del governo. Priorità il taglio del cuneo fiscale, per ridurre quegli oneri che appesantiscono la busta paga e abbassare la forbice tra salario lordo e netto, record italiano in Europa, di pari passo con la riduzione delle tasse. Poi l’innovazione e il digitale, che dimostra l’esigenza di volere un paese più all’avanguardia in tecnologia, economia circolare, green economy, Industria 4.0. E le infrastrutture, far ripartire i cantieri, sia per l’impatto anticiclico di spinta all’economia che verrebbe dalle piccole e grandi opere, sia per collegare l’Italia al resto del mondo, a vantaggio della competitività delle imprese.
A sondare la platea del Forum The European House Ambrosetti, a Cernobbio, sono questi gli interventi più urgenti per far crescere il paese ed è sui fatti che il mondo del business misurerà il governo: dal Forum è arrivata un’apertura di credito nei confronti del nuovo esecutivo, aspettative positive, rinfrancate dal calo dello spread che testimonia una fiducia iniziale dei mercati. Apertura che però va conquistata con le misure per rilanciare l’economia, in questa fase difficile di rallentamento. E c’è chi ha sottolineato l’importanza di aver istituito un ministero per l’Innovazione.
Difficile scegliere quando le necessità del paese sono tante. Il taglio al cuneo fiscale, su cui insiste da tempo Confindustria, è un elemento che potrebbe non solo aumentare la competitività delle imprese, ma, arricchendo la busta paga dei lavoratori, potrebbe dare anche una spinta ai consumi e quindi alla crescita. Una questione in primo piano ieri, nella seconda giornata del Forum.
C’è anche chi ha indicato la riforma della giustizia come una delle emergenze italiane, che frena anche l’attrazione di investimenti stranieri, e l’istruzione, fondamentale per adeguare il paese alle esigenze di innovazione. «Le tematiche sull’economia verde, l’economia circolare, la digitalizzazione, l’investimento nell’innovazione ci vedono in linea di principio molto d’accordo», ha commentato la presidente di Enel, Patrizia Grieco. «L’importante è che si fissino bene le priorità su cui lavorare per ridare una spinta all’economia, che ci sia attenzione agli investimenti, all’innovazione, a un fisco che aiuti la ripresa. Programmi chiari che vengano messi in atto», è il pensiero del presidente di Generali, Gabriele Galateri. L’innovazione, la green economy, la sostenibilità ambientale sono considerate un nuovo modello di sviluppo, su cui l’Italia è anche avanti rispetto ad altri paesi. «Mi auguro che il governo punti allo sviluppo sostenibile e si vada verso una transizione ecologica che porti alla decarbonizzazione», dice Enrico Giovannini, oggi impegnato nell’Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile). Bisogna superare anche il nostro gap infrastrutturale e Gianluca Garbi, ad di Banca Sistema, mette in evidenza questo aspetto come uno dei banchi di prova del governo nei prossimi mesi. E i primi segnali di contrasto si sono già avvertiti sulla Gronda e sulla revoca delle concessioni ad Autostrade.
Ciò che tutti hanno sottolineato è un ruolo più importante dell’Italia in Europa, per avere una Ue riformata, che possa dare più spinta allo sviluppo e aumentare l’occupazione.