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Con i servizi “Renting” gli asset aziendali hanno cicli di vita lunghi e convenienti per le aziende, nel segno del risparmio e del riciclo.
Acquistare? Meglio prendere a noleggio. Si spende meno, si hanno a disposizione beni sempre nuovi ed efficienti e si ha l’opportunità di cambiare velocemente i prodotti o i servizi necessari a seconda delle esigenze. È il motivo per cui il Renting sta diventando un trend consolidato tra le imprese, in particolare quelle piccole e medie. Noleggiare infatti pesa meno sul bilancio aziendale e si rivela spesso una scelta vincente sul fronte della resa del prodotto, soprattutto se si tratta di un macchinario.
I vantaggi del Renting
A esporre i vantaggi del Renting, anche rispetto al leasing, è un report di Monitor Deloitte, “Renting in Italy – A key to SMEs Reboot, post Covid-19”, secondo cui la strategia, soprattutto per le piccole e medie aziende, non è solo una moda del momento ma diventerà un pilastro della nuova economia. Il Renting consente infatti alle PMI non solo di ridurre al minimo le loro esigenze finanziarie e l’esposizione creditizia, aumentando l’efficienza fiscale, ma soprattutto di poter contare su un modello di servizio di gestione patrimoniale ent-to-end, dall’installazione alla manutenzione, dalla sostituzione allo smaltimento di macchinari. Compresi anche i servizi aggiunti.
Rischio ridotto
Il Renting offre alle imprese l’occasione per mettere in campo idee e progetti per la ripresa riducendo il rischio investimenti. Il settore in cui la formula risulta quasi naturale è quello della manifattura pesante: rinnovare il parco macchine acquistando mezzi con ammortamenti lunghi e costosi risulta complicato e richiede investimenti notevoli. Molto più conveniente è un modello di business che preveda macchine a consumo: si paga la quota di utilizzo senza acquistare il mezzo e si rinnova il parco macchine senza firmare un contratto di acquisto, bensì di puro utilizzo. Non si compra infatti il macchinario ma soltanto l’uso e vi si abbinano i servizi necessari: manutenzione, aggiornamento e riparazioni danni. Un metodo decisamente vantaggioso per le casse delle aziende, che hanno fiutato l’affare: il segmento del Renting di macchinari è infatti destinato a crescere tra l’8 e il 10% entro il 2023 e tra il 15 e il 25% entro il 2030.
Noleggio e valore strategico
Naturalmente la formula non funziona per tutte le dotazioni aziendali: a fare la differenza è il valore strategico del macchinario, del bene o del servizio. Ci sono asset di alto valore, con tempi di vita molto lunghi, dei quali è meglio per l’azienda essere proprietaria che non semplicemente “affittuaria”. Per determinati macchinari, attrezzature, sistemi di produzione per i quali conviene avere la titolarità, si possono trovare sul mercato altri metodi che abbattano i costi, dal leasing al credito, al finanziamento.
Beni strategici dalla vita breve
Indubbiamente, però, gli ambiti nei quali si può puntare al Renting sono innumerevoli per qualsiasi azienda. Per un hotel di lusso, ad esempio, è certamente conveniente noleggiare gli arredi e la cucina, beni che, pur essendo strategici per la sua attività, durano poco e vanno continuamente rinnovati. Meglio quindi prenderli a noleggio, usarli e sostituirli spesso per avere sempre un parco mobilio, servizio in tavola e cucina in ottime condizioni.
Sostenibilità ambientale
Oltre che essere conveniente per il portafogli, questa formula è anche perfetta per la sostenibilità ambientale: noleggiare significa infatti far vivere più a lungo l’asset. Se il macchinario di cui si è proprietari diventa superato e obsoleto, l’azienda può sempre venderlo, ma difficilmente riuscirà a guadagnarci; le società di Renting, invece, vivono sul bene “usato” e sanno come farlo rendere. Sanno che il ciclo naturale di ogni macchinario, asset o servizio è darlo in gestione, riprenderlo indietro, rinnovarlo e ricollocarlo. Insomma, un circolo virtuoso perfetto per la sostenibilità aziendale. Inoltre, il Renting consente di far vivere all’asset più vite in segmenti di mercato diversi. Il primo ciclo di vita di solito ripaga il valore del bene all’azienda di Renting, che poi lo può reimpiegare in direzione di una fascia di mercato più bassa, così che il prodotto continui a vivere servendo diversi livelli.