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La parola chiave dei viaggi d’affari di domani? “Bleisure”. Letteralmente è la combinazione del termine inglese ‘business’ e di ‘leisure’ che indica le attività di svago nel tempo libero. Un trend che sta crescendo da cinque anni a questa parte come evidenziato dalla ricerca «I nuovi orizzonti del business travel» di American Express. Un’indagine pensata per delineare i nuovi trend del settore dei viaggi di lavoro e per tracciare le abitudini dei manager e delle manager durante le trasferte. Con un occhio di riguardo alle nuove generazioni.
I millennials
Il report si concentra sui dipendenti più giovani, i millennials nati negli anni Ottanta, considerati un motore del cambiamento per migliaia di organizzazioni, dalle multinazionali alle piccole e medie imprese. A colpire è l’interesse crescente di questa categoria per la commistione tra viaggio di lavoro e viaggio di piacere. Sempre più manager under 35 aggiungono infatti alla trasferta alcune date per poter visitare la città di destinazione e i suoi musei. Il tutto tra una riunione e l’altra. Alessio Rossi, presidente di Giovani Confindustria, spiega che ad evolvere sono le abitudini dei viaggiatori. «I concetti ‘millenial’ e ‘viaggi d’affari’ si stanno unendo sempre di più: anche perché all’interno delle aziende i giovani guadagnano posizioni sempre più alte e stanno partecipando sempre più spesso ai business travel e ai bleisure travel, che alla fine sono anche momenti di relax».
Le mete e la sharing economy
Ecco quindi spiegata la popolarità del termine che ha persino spinto la testata Forbes (https://bit.ly/2X1T73a) a stilare una classifica delle mete più apprezzate dai lavoratori in trasferta. Sul podio troviamo New York, Chicago e Los Angeles negli Stati Uniti d’America. Mentre le città più popolari nel resto del mondo sono nell’ordine: Tel Aviv, Londra, Parigi, Tokyo, Singapore e Shanghai. Qualunque sia la destinazione ‘Bleisure’ significa, in breve, combinare il viaggio d’affari con lo svago, elemento che può rappresentare un incentivo per le risorse umane ad inserire sempre più momenti di intrattenimento all’interno del viaggio di lavoro. Dal provare un buon ristorante, al progettare un’escursione o una visita guidata in qualche luogo iconico della città, parliamo di un fenomeno che sta spingendo le imprese ad investire in questo senso e a rinnovarsi. «L’approccio dei millenial – continua Rossi – ha avuto un effetto importante: ha portato nelle aziende anche il fenomeno della sharing economy, che ha introdotto, ad esempio, le compagnie low cost nelle policy delle grandi aziende e sta trasformando il modo di organizzare questi viaggi di lavoro». In altre parole si tratta di adattare le proposte di business travel ai gusti dei millennial presenti in azienda, superando completamente l’approccio tradizionale. «Ben vengano le nuove generazioni, che stanno cambiando uno dei settori più obsoleti», conclude Rossi.