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Nel settore finanziario le soluzioni evolute di Application Performance Monitoring non bastano. Ecco i motivi e il perché è necessario semplificare
La digitalizzazione sempre più avanzata dei servizi richiede da parte delle aziende un monitoraggio applicativo costante che permetta di diagnosticare e risolvere i problemi derivanti da fusioni, acquisizioni, cyber attack, malfunzionamenti temporanei, prima che abbiano un impatto negativo sulla user experience dei clienti. Questo vale soprattutto per il mondo Finance: un conto è non riuscire a fare una telefonata o risultare irraggiungibile perché la propria compagnia telefonica ha un’interruzione temporanea del servizio, altro conto è non poter accedere all’app della propria banca e non poter compiere operazioni importanti.
I problemi da risolvere sono tanto più complessi quanto più gli ambienti su cui “girano” le diverse applicazioni sono eterogenei. Nel settore Finance convivono applicazioni cloud-native utilizzate nel front-end e sistemi legacy nel back-end. Questo aumenta le difficoltà nel raccogliere e correlare le informazioni e risolvere i problemi.
Cos’è l’Application Performance Monitoring
Per mantenere livelli di prestazioni sempre soddisfacenti in qualunque applicazione o servizio IT erogato agli utenti finali è necessaria una corretta strategia di APM – Application Performance Monitoring. I tool di Application Performance Monitoring rilevano le anomalie che possono avere un impatto nei confronti delle performance del parco applicativo. Lo scopo non è solo rilevare un problema esistente, ma gestirlo in modo proattivo: i migliori tool si attivano prima che la criticità vada a condizionare il livello di servizio che l’IT dell’azienda vuole garantire agli end-user.
L’Application Performance Monitoring nel mondo Finance
Per le aziende che operano nel mondo Finance è essenziale avere un’effettiva osservabilità di che cosa succede nei vari momenti su tutti i layer che compongono i business services, così da ottenere una comprensione della “root cause” il più velocemente possibile.
Contemporaneamente, è necessario reagire anche in maniera automatica, o quanto meno guidata, poiché gli output nei confronti di chi offre l’erogazione dei servizi devono da un lato ridurre il tempo e dall’altro identificare in maniera univoca i problemi per intervenire con celere risoluzione.
Parola d’ordine: unificare il monitoring
Nel corso del tempo le aziende del Finance si sono dotate di soluzioni di monitoraggio spesso frammentarie, rivolte cioè a specifiche applicazioni. Da qui l’esigenza di una unificazione, razionalizzazione, consolidamento e risparmio dei costi.
A questa esigenza rispondono le nuove tecnologie basate sul machine learning e sull’Intelligenza Artificiale.
Application Performance Monitoring: gli ultimi trend
Secondo la società di consulenza Gartner, gli ultimi trend in fatto di Application Performance Monitoring riguardano la distribuzione quasi esclusivamente in modalità cloud, prevalentemente in formato SaaS (Software as a Service), e una maggiore interoperabilità con architetture di parti terze. Inoltre, aumenta il ricorso di tecnologie AIOps (Artificial Intelligence for IT Operations).
APM: un mondo in continua evoluzione
L’importante è non fermarsi a una sola soluzione una volta che è stata identificata. Nel campo del monitoring, infatti, vengono rilasciate continuamente nuove applicazioni: non bisogna smettere di fare un monitoraggio adeguato e, nel caso, integrare soluzioni che si sono adottate in periodi successivi con soluzioni moderne, comprese quelle che oggi prevedono nativamente il monitoring tramite la sua incorporazione automatica nell’applicazione (Monitoring as Code).