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Sotto la lente 280mila imprese. L’Istat fotografa l’Italia che produce

Smart Business

07 Giugno 2019

American Express

Misurare la competitività, i livelli di produttività e le potenzialità di crescita delle imprese italiane con una nuova raccolta di dati a cadenza triennale e non più decennale. È questo l’obiettivo dichiarato del nuovo Censimento permanente delle imprese presentato a Milano dall’Istat.
 
 
Un’iniziativa che s’inquadra nella nuova stagione dei censimenti permanenti avviata con la legge di Bilancio 2018 e che per le aziende è partito il 20 maggio. Un campione di 280mila società con tre o più addetti verrà sondato su molteplici aspetti: dal grado di utilizzo delle tecnologie al livello delle competenze digitali del personale, dalla “governance” ai canali di finanziamento fino alle scelte adottate per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività e migliorare le condizioni di lavoro. I dati qualitativi raccolti dal campione – integrati con quelli quantitativi gestiti annualmente nei registri statistici sulle imprese che interessano l’occupazione, i risultati economici, le attività di import-export – verranno diffusi a livello censuario, e saranno quindi rappresentativi di una popolazione totale di imprese di poco superiore al milione di unità.
 
 
«Il nostro sistema produttivo sta sperimentando complessi e profondi cambiamenti strutturali che riguardano sia aspetti tecnologici, organizzativi, di mercato e di impiego di capitale umano, sia sfide su responsabilità ambientale, sociale e per lo sviluppo locale» ha osservato nel corso della presentazione il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo. E il Censimento permanente, ha aggiunto Blangiardo, offrirà «informazioni sempre più aggiornate per misurare questi complessi fenomeni di trasformazione». Il primo ciclo del nuovo Censimento coprirà gli anni dal 2019 al 2022. «Con questa tempistica triennale – ha spiegato Roberto Monducci, direttore del Dipartimento per la produzione statistica – una lettura multidimensionale delle dinamiche delle imprese ci consentirà, tra l’altro, di comprendere con maggiore profondità l’impatto delle politiche pubbliche. Impresa 4.0, per esempio, oppure i recenti provvedimenti sull’accumulazione di capitale o sulla fiscalità».
 
 
Alla presentazione del Censimento, oltre al presidente dell’Istat, hanno partecipato il numero uno di Confindustria, Vincenzo Boccia, il vice presidente di Unioncamere, Andrea Prete, ed il vice presidente dell’Abi e presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro. Commentando i dati sulla produzione industriale, Vincenzo Boccia ha ribadito che per l’economia nazionale essere fuori dalla recessione tecnica non basta: «la politica industriale di un grande paese è fatta di piccoli passi e il decreto crescita e lo sblocca cantieri sono dei primi passi ma ora occorre farne tanti altri». Mentre Gian Maria Gros-Pietro, dopo aver spiegato che a un primo trimestre difficile può seguire un possibile rimbalzo, ha sottolineato che «le imprese italiane sono abbastanza flessibili dal punto di vista delle esportazioni e hanno dimostrato negli anni scorsi di poter spostare i loro ricavi su mercati che si muovono più rapidamente. Quindi noi sul 2019 continuiamo a essere positivi».
 
 
Nel corso della presentazione del nuovo Censimento tutti gli interventi si sono concentrati sul tema della produttività, fattore centrale per la crescita di un’economia che è ottava al mondo per livello di Pil, nona per le esportazioni e seconda per output manifatturiero in Europa. Ma che deve fare i conti con una dinamica demografica debolissima, come ha osservato Stefania Tomasini di Prometeia. Per le aziende e per l’intero sistema produttivo – è stato osservato – il nuovo Censimento non dev’essere vissuto come un mero adempimento amministrativo ma come un’occasione strategica per acquisire una pluralità di informazioni qualitative e quantitative che favoriranno la scelta di strategie adeguate di business. Come sempre, in queste iniziative, è cruciale la massima collaborazione delle aziende interpellate. «Utilizziamo una piattaforma web Istat e una rete di supporto alla rilevazione dedicata – ha spiegato ancora Monducci – l’idea è di limitare al massimo il fastidio statistico sulle imprese e agevolare la compilazione del questionario. L’output sarà garantito da un set di dati analitici che oggi non abbiamo e che ci consentiranno di capire meglio le strategie vincenti e perdenti, i fattori alla base della creazione di valore e della crescita sostenibile».
 
 
Il questionario da compilare online si articola in nove sezioni: Proprietà, controllo, gestione; Risorse umane; Relazioni tra imprese; Mercato; Tecnologia, digitalizzazione e nuove professioni; Finanza; Internazionalizzazione produttiva; Traiettorie di sviluppo delle imprese; Sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e sicurezza. Si chiuderà il 16 settembre e un primo set di dati sarà disponibile entro fine anno. Il nuovo Censimento verrà realizzato in partnership con le associazioni di categoria: Confindustria, Rete Imprese, Unioncamere, Ania, Abi.

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