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Un professionista su tre soffre di stress causato dall’eccessiva disponibilità di dati e informazioni, che non riesce a gestire. La pandemia e l’iper-connessione hanno contribuito a peggiorare la situazione. Ecco alcune soluzioni per gestire questo “information overload”
Un professionista su tre soffre di quello che è conosciuto come information overload o sovraccarico cognitivo. Lo ha rilevato tra le altre una recente indagine condotta a livello mondiale da OpenText – società specializzata nello sviluppo di software per la gestione dell’informazione aziendale – che ha coinvolto anche circa 2mila addetti italiani.
L’elevato stress si percepisce quando si è in possesso di un quantitativo troppo elevato di informazioni e dati, impossibili da gestire. Ad accentuare questo fenomeno sono state dinamiche come la pandemia e l’iper-connessione, che hanno portato lavoratori e manager a essere multitasking e sempre collegati ai dispositivi tecnologici. L’eccessivo numero di password da ricordare, le news sempre aggiornate a disposizione via smartphone, le diverse app da controllare per gestire il business sono alcuni dei fattori più stressanti.
Molti dei professionisti intervistati, inoltre, passano oltre un’ora al giorno a cercare documenti sulle varie reti aziendali, tra le e-mail ricevute o all’interno dei programmi di condivisione con i colleghi, senza i quali non sarebbero in grado di proseguire con la propria attività. Tutto ciò porta anche a ripercussioni dal punto di vista del benessere fisico e mentale, oltre che da quello delle prestazioni lavorative.
Come ridurre questo stress? Si può partire da semplici operazioni come la disattivazione delle notifiche quando si è impegnati in una specifica mansione o la cancellazione di newsletter via e-mail che non sono più ritenute utili. Anche trovare un numero più contenuto di fonti da cui ottenere dati e informazioni può essere utile per ridurre il sovraccarico cognitivo. Così come l’impegno a dedicare almeno un breve periodo di tempo ogni giorno alla disconnessione dai dispositivi (il cosiddetto digital detox, leggi qui https://amex-businessclass.it/digital-detox-le-app-per-staccare-da-smartphone-e-lavoro/).
A cura di OFNetwork