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Le società innovative in Italia sono più di quante dicono i numeri ufficiali sulle startup. I dati ufficiali di Infocamere, aggiornati a fine giugno, contabilizzavano 9.328 startup innovative iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese. In realtà vi sono altre 4.847 imprese che in Italia producono innovazione, portando il numero complessivo delle nuove aziende tecnologiche oltre quota 14mila, il 12% in più rispetto a quelle stimate due anni fa. A dirlo è Cerved, servendosi degli algoritmi di ricerca semantica sviluppati da SpazioDati, azienda trentina in cui la società ha operato un investimento di capitale di circa tre milioni di euro nel triennio 2014-2016, acquisendone la maggioranza.
Il motore intelligente di SpazioDati (Atoka, che richiama la funzione Knowledge Graph di Google per mettere in relazione più oggetti estratti da universi di ricerca diversi) è stato applicato alla presenza online di società anagraficamente giovani e con contenuti molto simili a quelli che caratterizzano le startup iscritte alla sezione speciale. Ne è sortita una mappa che vede, innanzitutto, un quarto delle imprese attive nelle cinque province a maggiore densità, e quindi Milano (2.311) e nell’ordine Roma (1.470), Torino (521), Napoli (507) e Bologna (415). Per misurare il grado di innovazione dei territori, è stato invece elaborato un indice (se maggiore di 1 significa che la presenza relativa di startup innovative nella provincia è maggiore della media nazionale) che premia Trento come bacino più florido davanti a Trieste, Ascoli e Pordenone. Gli strumenti di analytics di SpazioDati hanno inoltre consentito di individuare otto “categorie” che rimandano all’attività descritte dalle startup nei loro siti internet; si è così scoperto che a crescere di più sono le realtà innovative impegnate nella ricerca e sviluppo (l’incremento è del 50,6% rispetto all’analisi di due anni fa) e che a ottimi ritmi viaggiano anche studi di ingegneria (+29,8%, molti gli spin-off universitari), modellazione 3D (+12,7%) e Big Data (+11,9%). In controtendenza risultano le nuove imprese che hanno puntato su app mobili (-4%), sviluppo software (-6%), ecosostenibilità (-19,5%) e, a sorpresa, biotecnologie (-28,1%).
Qualche curiosità. Il cluster delle biotecnologie, in cui rientrano anche le startup attive nel campo dell’ingegneria biomedica e molecolare, annovera oltre 1.060 imprese con un’incidenza particolarmente elevata nelle province di Trento, Ravenna e Trieste, mentre fra le grandi città il risultato migliore lo ottiene Bologna. Per quanto in leggera discesa, il comparto delle imprese che producono applicazioni e componentistica per smartphone e tablet rimane il più numeroso (2.672 startup) e presenta indici di innovazione particolarmente elevati a Trento, Belluno e Ravenna. Milano e Torino, rispettivamente in quinta e sesta posizione, sono i capoluoghi di Regione più brillanti in questo settore, mentre nel Mezzogiorno è Cagliari a confermarsi il polo di eccellenza più attivo. Molto popolata, infine, è anche la categoria che abbraccia le realtà che progettano e realizzano software e soluzioni Iot per computer, dispositivi indossabili ed elettrodomestici: in totale vi lavorano 1.140 startup e la concentrazione più elevata si registra nelle province di Trento, Ancona ed Aosta, con Torino prima tra le grandi città e Campobasso al Sud.