Approfondimenti e spunti per far crescere il tuo business.
Sanzioni relative all’omesso versamento Iva da applicare per intero. Senza sconto al 20 per cento. Se, da un lato, il Governo promette di chiudere un occhio su errori e ritardi, fatti in buona fede, in fase di emissione della fattura elettronica, una delle risposte fornite dall’agenzia delle Entrate nel corso della 28esima edizione di Telefisco va in direzione esattamente opposta.
È solo uno dei molti chiarimenti arrivati durante l’evento annuale dell’Esperto risponde – che quest’anno ha registrato il record di 167 sedi, decine di migliaia di partecipanti nelle sedi e attraverso i collegamenti in streaming – da parte delle Entrate e della Guardia di Finanza. La giornata, aperta dall’amministratore delegato del Gruppo 24 Ore, Giuseppe Cerbone, e dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, ha visto gli interventi del direttore dell’agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore, e del presidente dei commercialisti, Massimo Miani.
L’intervento a Telefisco del direttore delle Entrate è stato l’occasione per fare il punto sul primo mese di fatturazione elettronica obbligatoria: oltre cento milioni di fatture inviate, un milione e mezzo di operatori con un invio medio giornaliero negli ultimi giorni di 5 milioni e con picchi fino a 7 milioni. Maggiore ha anche evidenziato gli importanti risultati registrati dalla compliance: «Grazie all’adeguamento spontaneo abbiamo registrato un aumento di gettito del 45%» , che andrà in parte a compensare il calo dovuto alla rottamazione. E circa il pericolo di evasione per “rientrare nel forfait”, Maggiore avvisa che saranno messi in campo controlli mirati grazie all’analisi del rischio e alla fatturazione elettronica. Saranno poi messe sotto “stretta osservazione” le indebite compensazioni. In tema di lotta all’evasione, secondo il presidente dei commercialisti Massimo Miani, «è giunto il momento di concentrarsi veramente sulla lotta al sommerso perché, per molti anni, si è lavorato principalmente su chi ha dichiarato tralasciando chi non ha mai dichiarato e continua a non dichiarare». La fatturazione elettronica – sottolinea Miani dando voce a un pensiero condiviso da molti – non risolve il problema di chi non fatturava, che continuerà a non fatturare.
E in merito al nuovo adempimento, alla “tranquillità” manifestata da Maggiore, Miani contrappone una certa preoccupazione legata sia al funzionamento dei software, su cui diversi professionisti hanno rilevato criticità, sia al rischio per il sistema economico legato al rallentamento nell’emissione delle fatture, e di conseguenza degli incassi.
Nel corso di Telefisco 2019 non si è parlato, ovviamente, solo di fattura elettronica, ma di tutti i temi resi attuali dall’ultima legge di Bilancio e dai provvedimenti dell’esecutivo in qualche modo collegati alla manovra: pace fiscale, bonus per gli investimenti delle imprese, flat tax e forfettari. Proprio su quest’ultimo punto è stato chiarito che l’uscita dal regime agevolato scatterà con un anno di ritardo. Quindi, chi nel 2018 si è tenuto sotto la soglia dei 65mila euro applicherà il regime forfettario nel 2019, anche se quest’anno realizzerà ricavi per centinaia di migliaia di euro. Mentre, sul fronte dell’iperammortamento, è stato spiegato che la cessione dell’azienda nel suo complesso non intacca in alcun modo il bonus, a differenza di quanto avviene per le cessioni a titolo oneroso di singoli beni. Anche la crisi d’impresa ha trovato spazio: su questo argomento il presidente dei commercialisti Miani ha apprezzato la riforma, che riconosce una funzione centrale ai commercialisti, rimarcando però lo sconcerto della categoria per l’estensione del ruolo di curatore ai consulenti del lavoro.