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A confermare il nuovo trend sono i numeri: secondo una ricerca di Microsoft “Work. Reworked”, il 77% delle aziende italiane ha adottato lo smart working nel 2020 contro il 15% del 2019 e la previsione è che il 66% dei dipendenti continuerà a lavorare da remoto almeno un giorno alla settimana anche dopo la pandemia.
Ma se i benefici sono attestati – aumento di produttività, risparmio in termini di costi, tanto per citarne un paio –, la sostenibilità del Working from Home a livello personale è un tema aperto ancora per molti lavoratori. Ecco perché è utile rispolverare una breve guida per sopravvivere al lavoro da remoto intanto che le nuove modalità di lavoro ibrido sono in via di definizione.
Preparare la postazione
Idealmente, la cosa migliore sarebbe poter lavorare da una postazione dedicata, ma esistono piccoli accorgimenti anche per chi deve adattarsi tra salotto, cucina o camera da letto (o addirittura ingegnarsi con un asse da stiro, come ha raccontato qualche giorno fa la Sottosegreteria Generale per le Global Communications dell’Onu a New York, Melissa Fleming). Ad esempio, si può iniziare ad allestire uno spazio attorno alla scrivania o al tavolo della cucina dedicato solo al lavoro. Meglio procurarsi una sedia ergonomica con uno schienale adatto a mantenere la corretta postura e un tavolo della giusta altezza o un supporto per laptop. È bene poi assicurarsi di lavorare con un’illuminazione adeguata e avere lo spazio necessario per scrivere senza costrizioni. Ma ci si può aiutare anche scegliendo un incenso o un profumo particolare che si associa al lavoro, oppure ancora una playlist dedicata.
Fare molte pause e imporsi dei limiti
Se in ufficio è più facile interrompere il lavoro per fare due chiacchiere con il collega, lavorando in casa questo è senz’altro più difficile. E, ormai lo si sa, uno dei rischi più grandi dello smart working è il burnout, cioè l’esaurimento dovuto all’incapacità di staccarsi da pc e da mail. Per obbligarsi a fare delle pause, si può partire dalle piccole faccende domestiche: caricare la lavatrice, andare a prendere la posta, riordinare la camera da letto, ritirare un pacco in portineria. Per sgranchire un po’ le gambe invece si può camminare durante le telefonate e, se si abita in un condominio, prendere le scale invece dell’ascensore ogni volta che si sale o scende. Fondamentale in ogni caso è mantenere una fascia oraria dedicata alle attività lavorative, in modo tale da poter staccare a un certo punto per dedicarsi ad altro.
Imparare qualcosa di nuovo
Oltre a concedere il tempo per una serie Netflix in più, lavorare in remoto è la condizione ideale per imparare qualcosa di nuovo. Molte grandi aziende mettono a disposizione corsi di ogni genere per i loro dipendenti, ma esistono anche numerose piattaforme di formazione gratuite e aperte a tutti. Si passa dal coding al digital marketing, dai corsi di lingua alla data science, fino al social media management. Non solo, ma trascorrere più tempo a casa consente anche di informarsi meglio e in modo più approfondito: è infatti un’occasione privilegiata per leggere qualche articolo long-form (anche in un’altra lingua) o ascoltare podcast sull’attualità.
Restare in contatto con il team
Una delle cose più importanti e più difficili quando si inizia a fare smart working è trovare equilibrio con il resto del team, a maggior ragione se ogni persona che lo compone si trova in un posto diverso. Per fortuna la tecnologia ci viene in aiuto – e una telefonata spesso può aiutare e fare la differenza. Ricreare contatti e situazioni che in tempi pre-pandemia si vivevano di persona e permettevano uno scambio più rilassato è un’altra buona strada: i caffè o gli aperitivi in videochiamata si sono rivelati semplici ma efficaci stratagemmi per sentirsi più vicini e coinvolti a livello personale. Gestire un team da remoto richiede comunque un impegno notevole, tanto che Harvard Business ha stilato un elenco di risorse che possono essere utili di questi tempi.
Infine, la classica to do’s list
È facile distrarsi quando si passa tanto tempo in casa, o voler fare più cose contemporaneamente. Occorre quindi darsi delle priorità. La classica lista delle cose da fare può essere anche sostituita da un calendario sullo smartphone, dove ricapitolare a inizio di ogni settimana gli impegni, anche quelli personali.