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La serie di misure per dare slancio al settore del turismo in Italia è contenuta nel decreto Rilancio (decreto-legge 34/2020), provvedimento che nel suo complesso prevede interventi fino a 155 mld di euro per sostenere diversi settori economici, e per il turismo stanzia una cifra di oltre 2,5 mld di euro.
Bonus per le vacanze, sconto per il turista, credito di imposta per la struttura.
Chi, dunque, punterà a vacanze nel Belpaese, potrà utilizzare l’opportunità prevista dal provvedimento in vigore. Di cosa si tratta? Il turista che si reca in una struttura ricettiva italiana con la sua famiglia otterrà subito uno sconto sul prezzo pagato pari all’80% dell’importo. Il restante 20%, invece, sarà “restituito” al cliente sotto forma di detrazione fiscale nel modello di dichiarazione dei redditi, nel 2021. Le strutture coinvolte sono tutte: alberghi, agriturismi, bed & breakfast, prenotati però al di fuori delle piattaforme online di comparazione dei prezzi e prenotazione. Questa scelta, da parte del legislatore, ha creato non poche polemiche tra gli operatori delle piattaforme come Booking.com o Airbnb, che hanno lamentato la discriminazione nei loro confronti e dissenso sulle modalità di utilizzo del bonus.
La ragione dell’esclusione è da ricercarsi nella scelta di sostenere la filiera prettamente italiana che genera ogni anno un giro di affari di 232 mld di euro pari al 13% del Pil e al contrario, nel 2020, rischia di accumulare perdite per la cifra da capogiro di 100 mld di euro.
La nota dolente, che ha fatto storcere il naso agli operatori, è che lo sconto sul prezzo dovrà essere anticipato dal proprietario della struttura ricettiva. A sua volta, però, quest’ultimo otterrà dal Fisco un credito di imposta che potrà scalare nella sua dichiarazione sulle imposte da versare. Non solo. Il proprietario della struttura potrà anche decidere di utilizzare questo credito fiscale come una specie di moneta virtuale cedendolo a terzi, che siano fornitori, o intermediari finanziari e banche. Sarà l’Agenzia delle entrate a vigilare sui corretti meccanismi di fruizione della moneta fiscale virtuale.
Esenzione Imu per le strutture, dagli stabilimenti balneari alle Spa, dai villaggi agli agriturismi.
Una disposizione del decreto Rilancio alleggerisce, inoltre, il carico fiscale per le strutture turistiche prevedendo l’abolizione della prima rata dell’Imu per l’anno 2020. Rientrano nell’esenzione i possessori di immobili adibiti a stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali o stabilimenti termali. Nelle categorie degli immobili esenti rientrano anche agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù e campeggi. La norma pone come condizione, per usufruire del taglio all’imposta, che i proprietari siano anche gestori della attività.
Fondo turismo, nuova vita agli immobili.
Guardando, poi, a interventi per il sistema turismo nel suo insieme, il provvedimento prevede la creazione di un fondo di investimento con una dotazione pari a 50 mln di euro per la ristrutturazione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare aventi finalità turistiche, mediante la sottoscrizione di quote o azioni di società di gestione del risparmio. Per il momento il fondo è stato finanziato solo per il 2020 e fa riferimento al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, con il coinvolgimento di cassa depositi e prestiti e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. In particolare, Il fondo è finalizzato alla sottoscrizione di quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio e fondi di investimento, gestiti da società di gestione del risparmio, in funzione di acquisto, ristrutturazione e valorizzazione di immobili destinati ad attività turistico-ricettive.
Sarà necessario un provvedimento del Ministero per i beni e le attività culturali per definire le regole di attuazione, anche se è previsto che il corrispettivo al soggetto gestore è riconosciuto, a valere sulla dotazione del fondo, nel limite massimo di 200.000 euro per il 2020. È infine prevista la possibilità di incrementare la capacità del fondo nella misura di 100 mln per il 2021.
Fondo promozione turistica.
Un altro fondo, questa volta con l’intento di rendere attrattivo il Bel Paese nei confronti dei turisti esteri, punta a far riprende i flussi verso le località italiane. La dote stanziata dal ministro dell’economia è pari a 20 mln di euro, per il 2020. La definizione resta ancora generica, affidando al Ministero per i beni e le attività culturali l’individuazione dei soggetti destinatari delle risorse e delle iniziative da finanziare nonché la definizione delle modalità di assegnazione, anche al fine del rispetto del suddetto limite di spesa.
Intanto, a livelli di iniziative per attrarre turisti nuovamente nel Paese, c’è da segnalare che altri Stati come Grecia o Croazia hanno avviato delle politiche promozionali molto competitive stipulando, nel caso della Croazia, veri e propri trattati bilaterali con paesi come Germania e Austria per convogliare l’offerta turistica sulle loro coste, penalizzando, in tal modo, l’offerta italiana. La Spagna infine inizierà ad accogliere i turisti da luglio.