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Stanno ripartendo, ma le modalità con cui ci si muove per conto dell’azienda sono del tutto inedite rispetto al passato. Intanto nascono nuove figure chiave che si occupano di gestire il welfare aziendale. Poi la sostenibilità è diventata centrale anche riguardo la mobilità. E, infine, la gestione delle trasferte è hi-tech
I viaggi di lavoro, in Europa, dopo la pandemia sono inevitabilmente cambiati. Lo conferma un recente studio presentato da Accor (gruppo alberghiero francese tra i principali a livello internazionale, presente in oltre 100 paesi del mondo con più di 5.100 hotel) in occasione dell’evento Master of Travel volto ad analizzare proprio l’evoluzione del settore.
Gli esperti stimano che almeno il 20% delle riunioni di lavoro sia ormai andato perduto per sempre, sostituito inevitabilmente dagli incontri virtuali. Di recente, anche la Global Business Travel Association, la più importante organizzazione mondiale di settore con sede a Washington e presidi in sei continenti, ha spostato in avanti di due anni le sue previsioni sulla ripresa del mercato. Ora, dicono gli esperti, bisognerà attendere il 2026 per ritornare ai volumi pre-Covid. Intanto si prevede che, nei contesti aziendali, le riunioni ibride diventeranno una consuetudine.
I viaggi d’affari sono sempre più digitali
Sistemi hi-tech saranno impiegati per l’organizzazione dei viaggi, la prenotazione di voli, hotel o auto a noleggio. Anche la gestione del budget e l’archiviazione delle fatture avverranno direttamente da smartphone. Semplificando, al tempo stesso, l’attività di chi si trova all’estero per partecipare a un meeting.
Nei contesti più strutturati e di grandi dimensioni, poi, è sempre più comune fare riferimento a una figura professionale dedicata: il Travel Manager. Si occupa di gestire tutti gli aspetti connessi al viaggio di lavoro, dalle prenotazioni all’organizzazione generale della trasferta. Comprese cene e visite, ma anche noleggi, spostamenti e riunioni. E di recente ha anche un compito aggiuntivo: preoccuparsi della salute dei dipendenti.
La pandemia, infatti, ha insegnato che è sempre più prioritario curare il benessere dei dipendenti. Così, per esempio, è utile attivare una linea di supporto in caso di problemi fisici o malattia, fornendo tutte le informazioni necessarie anche per quanto riguarda eventuali restrizioni relative al Covid-19. Ma è anche prioritario intervenire tempestivamente in caso di forti ritardi o cancellazioni di voli (un problema diffuso in Europa soprattutto durante l’estate 2022) e trovare una soluzione alternativa.
La sostenibilità
I Travel Manager spesso si occupano anche di valutare l’impatto dei viaggi di lavoro e calcolare per ciascuno l’impronta di carbonio, in modo da rendicontare, successivamente, quante emissioni nette sono state prodotte.
E mentre le principali imprese del mondo sono al lavoro per ridurre gli sprechi, limitare il più possibile l’utilizzo di plastica e convertire la flotta aziendale investendo per lo più su veicoli elettrici o ibridi, c’è chi ha iniziato a interrogarsi su come migliorare l’impatto ambientale dei viaggi oltre confine.
Così, quando proprio non è possibile rimpiazzare la visita di persona con un incontro virtuale, ci sono varie strategie da poter attuare per minimizzare le emissioni. Per esempio, negli ultimi mesi è sempre più diffusa la tendenza a scegliere hotel eco-friendly. Ma anche a selezionare voli e spostamenti ecologici o a ridotte emissioni di carbonio. O, ancora, a preferire il trasporto via terra per mete non troppo lontane.
A cura di OFNetwork