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Von del Leyen alla Commissione e Lagarde alla Bce, cosa cambia

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15 Luglio 2019

American Express

Una tedesca alla Commissione Europea e una francese alla Bce. Con la nomina di Ursula von der Leyen e Christine Lagarde, il quadro delle istituzioni europee muta radicalmente rispetto agli ultimi anni e soprattutto porta per la prima volta due donne sulle due massime poltrone europee. Al di là di questi aspetti comunque molto rilevanti, le due nomine sembrano andare nella direzione della continuità rispetto al recente passato.
 
La von der Leyen, attuale ministro della Difesa della Germania, è da sempre una fedele alleata di Angela Merkel e come lei è pronta all’ascolto, disposta al compromesso, concreta e aliena alla retorica. Data la sua matrice tedesca, è da attendersi che si muoverà lungo il percorso del rigorismo fiscale ma senza eccessive rigidità. Del resto a partire dal 1 novembre 2019 dovrà interloquire con Christine Lagarde come nuova presidente della Banca Centrale Europea al posto di Mario Draghi, giunto alla fine del proprio mandato. La Lagarde non ha esperienza specifica di politica monetaria ma gode di stima a ogni livello ed è nota per le sue capacità di mediazione.
 
Sotto la sua direzione, il Fondo Monetario peraltro ha sempre applaudito le misure di sostegno all’economia varate dalla banca centrale europea e come la Bce ha sempre rivolto un invito ai governi a fare la propria parte attuando quelle riforme strutturali necessarie per innalzare il tasso di produttività e dunque rafforzare la crescita. A Francoforte inoltre la Lagarde potrà contare non solo su un team di primo ordine dove spicca il nuovo capo-economista Philip Lane ma anche sull’eredità forte di Mario Draghi che a giugno, a Vilnius in Lituania prima e a Sintra in Portogallo poi, ha tracciato la strada che il consiglio direttivo seguirà anche dopo il suo addio all’Eurotower.
 
L’attuale strategia di politica monetaria prevede infatti tassi sui livelli attuali almeno fino alla prima metà del 2020 “e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine”. Inoltre a partire da settembre, e per 18 mesi, scatteranno le nuove aste Tltro che forniranno nuova liquidità alle banche impegnate a sostenere le imprese tramite l’erogazione del credito e il consiglio direttivo è comunque pronto a mettere in atto nuove misure straordinarie per riportare l’inflazione verso l’obiettivo di lungo periodo di vicino ma sotto il 2%. Fra le misure in discussione vi è il rilancio del quantitative easing oltre a nuovi tagli dei tassi o un allungamento ulteriore della forward guidance, ovvero dell’indicazione di fino a quando i tassi rimarranno sui livelli attuali. Insomma con la von der Leyen e la Lagarde l’Europa si muoverà per certi versi in nuovi territori per ma il tessuto connettivo delle imprese la transizione dovrebbe essere nella linea della continuità.

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